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Tre minori molestavano un'anziana a Rizziconi, lei filma tutto con lo smartphone e li denuncia

Oltre agli insulti, i tre (tutti fra i 13 e i 14 anni) hanno anche compiuto atti volti a tormentare la donna come, ad esempio, riempire la serratura della sua abitazione di un materiale isolante che le impedisse di inserire le chiavi

Una attività di indagine mirata quella condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Rizziconi, che ha portato alla denuncia in stato di libertà di tre minorenni, tutti tra i 13 e i 14 anni, accusati di molestie e disturbo alle persone, danneggiamento aggravato e minaccia ai danni di una donna del posto. La donna, ultraottantenne, ben poco ha potuto fare per difendersi dagli insulti e dalle prevaricazioni rivolti contro la propria persona, se non registrare il tutto con il proprio smartphone e contattare i militari.

Il caso ha avuto origine dalla segnalazione avanzata dalla stessa la sera del 22 settembre scorso. Infatti, oltre agli insulti, i minori hanno anche compiuto atti volti a tormentare l’anziana come ad esempio riempire la serratura della sua abitazione di un materiale isolante, che le impedisse di inserire le chiavi. La signora, sopraffatta dalla paura, ha deciso di barricarsi in casa, bloccando rudimentalmente la porta con una sedia per poi denunciare tutto in caserma.

Marziale: "Deriva irrefrenabile"

«Nell’apprendere che tre minorenni, a Rizziconi, sono stati deferiti dalle autorità inquirenti per continue vessazioni nei confronti di un’anziana signora ultraottantenne, non posso che esprimere preoccupazione per una deriva irrefrenabile rispetto alla quale occorre porre rimedio": è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
«Famiglia e scuola hanno fallito - continua il Garante - ed il dato è inconfutabile, perché ad esse è affidato il mandato educativo. Episodi del genere, infatti, sono certamente da ascriversi alla voce «devianza minorile», ma prima ancora alla voce «maleducazione», che fa in fretta a diventare reato e dunque da perseguirsi nella misura più congrua. Se ne facciano una ragione i genitori, se ne faccia una ragione la scuola, entrambi impegnati a perseguire la famigerata innovazione tecnologica. Madri e padri più chattomani dei figli e scuola sempre più tecno-azienda».

«Così - incalza il sociologo - ad istruire bambini e adolescenti ci pensano i mass media, con i loro contenuti «acchiappalike dove è facile che una pornostar come Rocco Siffredi si proponga di impartire lezioni di educazione sessuale ed il bello - si fa per dire - è che tutto ciò viene rilanciato a titoloni finanche su telegiornali e quotidiani d’informazione fino a qualche anno fa considerati «vangelo». Ecco il fulcro del problema, aver ceduto il timone del controllo ai media, incontrastati padroni dell’immorale morale contemporanea, che riescono finanche a vanificare, per mancata applicazione, leggi e protocolli di Stato promulgati per contenere gli eccessi in nome della tutela dei minori. I genitori tornino ad esercitare la responsabilità sui figli. Sono loro da sanzionare se omettono - conclude Marziale - e la scuola si innovi in termini di contenuti. Educazione ai media e educazione sessuale sono discipline da istituire immediatamente come materie fondamentali, curriculari, il cui insegnamento sia affidato a docenti davvero preparati in materia e non ad avventori in qualche ora di convegno utile ad appiccicare chewing gum sotto i banchi dopo ore di annoiata masticazione».

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