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Gioia Tauro, la metà dei bambini della Ciambra già assente per il 40% delle lezioni. "Qui per loro non c'è futuro" VIDEO

Il preside dell’IC “Pentimalli” Domenico Pirrotta si è recato nel quartiere-ghetto. Ottanta bambini vivono tra cumuli di rifiuti, colonie di ratti e insetti, sterpaglie. I residenti: "I bambini qui non hanno niente, neanche un parco giochi"

Il modello “don Milani”, quello della scuola degli ultimi, applicato ad uno dei quartieri più degradati della regione: il ghetto della Ciambra, un inferno dove oltre 300 persone, comunemente considerate “zingari”, e, tra di loro, circa 80 bambini sopravvivono in mezzo a cumuli di rifiuti, colonie di ratti e insetti, sterpaglie, appartamenti fatiscenti che poggiano su pilastri affogati da metri d’acqua nauseabonda.

Un “non luogo” dal quale quei poveri minori potrebbero evadere per qualche ora soltanto andando a scuola o facendo attività pomeridiane. Se solo frequentassero. E, invece, i numeri della dispersione fanno ancora paura: dall’inizio dell’anno, su circa 100 bambini residenti tra Ciambra e via Asmara (altra zona sensibile) la metà ha superato la soglia del 40% di assenze: vuol dire che su circa 20 giorni di lezioni, ne hanno saltato quasi la metà. Un quadro desolante a fronte del quale venerdì mattina, di buon’ora, l’IC “Pentimalli”, su iniziativa del preside Mimmo Pirrotta, ha deciso di recarsi in quelle lande desolate per andare a prendere quei bambini fino a casa o quantomeno confrontarsi con i genitori per sensibilizzarli. Tra le vie disastrate della Ciambra, però, alle 9 del mattino non vi è quasi nessuno: i bimbi rimasti a casa ancora dormono; si intravede uno zainetto rosa che, trascinata da una giovane mamma, in ritardo, percorre a piedi una strada sterrata disseminata di topi morti e spazzatura. Dorme anche la maggior parte degli adulti.

Davanti all’uscio delle abitazioni, solo le donne, indaffarate con le prime faccende domestiche, e gli anziani. Ad uno di loro si avvicinano lo stesso preside, il suo vice Mario Dal Torrione e la docente responsabile dell’inclusione Maria Carmela Riganati, ai quali poco dopo si aggiunge il presidente di “Insieme per Gioia”, Santo Bagalà. Gli si domanda proprio di loro, dei bambini: «Qui non hanno futuro – afferma rassegnato – alcuni vanno a scuola ma, alla fine, tornano qui, in mezzo alla strada; non viene nessuno a fargli fare attività, hanno messo un container ma è stato lasciato in un binario morto, eppure sarebbe importantissimo fargli fare altre due-tre ore di doposcuola».

Nel video realizzato alla Ciambra, la testimonianza di un residente e il dialogo con il dirigente scolastico Domenico Pirrotta

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