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'Ndrangheta a Scilla, il “nodo” intercettazioni congela l’avvio del dibattimento

Nel processo ordinario “Nuova linea”. Tra le accuse la pressione dei clan nella cittadina simbolo della costa Viola e le mire sugli appalti

Subito scontro in Tribunale sulle intercettazioni, cuore dell’accusa nell’operazione “Nuova linea”, l’indagine di Procura antimafia ed Arma dei Carabinieri che ha colpito le presunte gerarchie moderne delle cosche di Scilla. Capi, gregari, fiancheggiatori dell’asse “Nasone-Gaietti”.
Le difese hanno sollevato un'eccezione sull'inutilizzabilità sostenendo «la presenza di “anomalie” nei decreti di proroga» con argomentazioni sulle quali la Procura, ieri rappresentata dal Pubblico ministero Nicola De Caria, si è opposta. Il Tribunale collegiale (presidente Lauria, a latere Tovani e Me) ha registrato le opposte posizioni, riservandosi la decisione in merito appena acquisita l'intera documentazione a sostegno, e rinviando l'avvio del dibattimento al 14 novembre. Congelata quindi l'attesa deposizione del capitano dei Carabinieri, Giovanbattista Marino, tra i principali esponenti del pool investigativo che ha firmato l'indagine “Nuova linea” redigendo anche l'informativa principale.
L'avvio del troncone processuale con rito ordinario segue di appena 24 ore la definizione della lunga, approfondita ed analitica, requisitoria dei Pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia che davanti al Giudice dell'udienza preliminare, Margherita Berardi, hanno avanzato le richieste di condanne, alcune delle quali pesanti.

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