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Melito, il giudice “straccia” le cartelle e il Comune... le rispedisce

Bollette per il canone idrico annullate con sentenza del giudice di pace, ma confermate a ruolo e inviate alla concessionaria per la riscossione coattiva. Succede a Melito Porto Salvo, dove parecchi iscritti a ruolo (il numero potrebbe addirittura attestarsi sulle centinaia), avevano fatto ricorso contro la notifica di cartelle da pagare, riferite al periodo che va dal 2015 al 2018, triennio che, essendo precedente alla dichiarazione del dissesto finanziario, ricade per intero nelle competenze dell’Organismo speciale di liquidazione. Si tratta di somme calcolate non sul consumo effettivo ma su quello presuntivo.
Proprio la mancata lettura del contatore è stata tra i motivi salienti di contestazione. Le argomentazioni proposte dai legali dei ricorrenti sono state sistematicamente accolte dal giudice di pace che, oltre ad annullare gli avvisi di liquidazione emessi, in alcuni casi ha anche «dichiarato estinta per intervenuta prescrizione la pretesa sottesa», condannando comunque lo stesso Comune alla refusione delle spese di lite e i compensi degli avvocati. Sicuri di aver risolto il problema i contribuenti interessati avevano tirato un sospiro di sollievo. Ma le cose non sono andate come si aspettavano, tanto che si sono visti recapitare nuovamente a domicilio le cartelle in questione, con tanto di beffa degli interessi di mora e oneri vari a far lievitare il totale da sborsare. Stavolta a chiedere il pagamento è stata la concessionaria del servizio riscossione, cui evidentemente sono stati trasmessi i registri dei contribuenti morosi, senza tuttavia tenere conto delle sentenze.

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