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A Gioia Tauro una Ciambra così... non si era mai vista

In corso la riqualificazione del quartiere-ghetto

Una Ciambra così non si era mai vista prima d’oggi: quasi irriconoscibile infatti il famigerato quartiere-ghetto in cui risiedono oltre 300 persone cosiddette Rom, tra i quali tanti minori, alla luce del nuovo look per i lavori di riqualificazione appaltati dal Comune con 490 mila euro di risorse regionali, che sta consentendo a quel rione di assumere una parvenza di normalità.
Fa in effetti una certa sensazione vedere quelle lande desolate, fino a qualche giorno fa soffocate da cumuli di rifiuti e detriti, per la prima volta finalmente ripulite dopo tanti anni di abbandono. È il primo risultato tangibile dei recenti interventi predisposti per dare un nuovo volto al quartiere che ospita un complesso abitativo Aterp che andrebbe comunque ripreso dal punto di vista strutturale. Da un veloce sopralluogo è stato anche possibile appurare che la ditta che sta operando nella zona ha già provveduto, dopo gli interventi di rimozione rifiuti, a realizzare i marciapiedi (inesistenti) e a predisporre i punti in cui collocare l’illuminazione pubblica.
Al termine di questo primo importante tassello, prevista anche l’installazione di telecamere di videosorveglianza che dovranno servire da deterrente contro l’abbandono indiscriminato dei rifiuti.
Si concretizza così un primo step degli impegni assunti da tutte le istituzioni in Prefettura al vertice convocato all’indomani dell’ennesimo sopralluogo effettuato dal Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli insieme al sindaco Aldo Alessio. Tra i prossimi obiettivi del tavolo, la promozione di iniziative di inclusione per i bambini del quartiere e la messa in campo di una campagna di screening per il monitoraggio delle patologie correlate alle condizioni igienico sanitarie della zona.
Più lontano sembra invece al momento il progetto di riqualificazione delle palazzine, per le quali esiste un progetto della Città Metropolitana ma mancano le risorse necessarie. L’equa dislocazione delle circa 60 famiglie residenti resta comunque la soluzione auspicata da tutti.

 

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