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Gioia Tauro, il porto “accoglie” l’Ets col record di container trasbordati

Superati i 3,5 milioni di Teu proprio nei giorni in cui entra in vigore la temuta direttiva europea. Agostinelli ottimista, ma resta il rischio di delocalizzazione dei traffici «Potenziare il gateway per superare la logica del solo transhipment»

Superato il tetto dei 3 milioni e 500mila Teu movimentati in un anno: è il record assoluto per il porto di Gioia Tauro, che potrà essere migliorato ulteriormente fino al 31 dicembre. È la notizia positiva che Gioia aspettava e che rilancia ambizioni e speranze per il futuro, dal momento che il terminalista Msc sin dal suo arrivo a Gioia ha puntato a una movimentazione di 4 milioni di Teu annui.
Ma che succederà dal primo gennaio del 2024? Sulle prospettive abbiamo sentito il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Andrea Agostinelli, perché nonostante questi progressi sullo scalo pende la spada di Damocle degli effetti a medio-lungo termine dell’applicazione della direttiva europea Ets sulla tassazione delle emissioni inquinanti. Si parte da un dato ormai scontato: la direttiva sarà in vigore così come è e non è arrivata alcuna moratoria, come invece sbandierato da molti politici in cerca di facili consensi. Ne ha preso consapevolezza lo stesso Agostinelli: «La direttiva entrerà in vigore tra pochi giorni e ormai crediamo che sia poco probabile una moratoria in extremis così come era stato richiesto, tra gli altri, anche dai ministri dei Trasporti di sette Paesi europei. Alla fine questa direttiva che sembra illogica entrerà in vigore e provocherà evidenti ripercussioni negative sugli scali a prevalente vocazione di transhipment. Ma sono allo stesso tempo ottimista per lo scalo calabrese perché l’armatore sta puntando molto sul nostro porto, addirittura dirottando alcune linee prima a Malta verso il terminal gioiese. Abbiamo dalla nostra la circostanza che il terminalista ha la gestione del terminal e quindi a differenza degli altri porti può essere una spinta diversa».

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