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Ponte sullo Stretto, a Reggio si discute della sfida epocale. Salvini: "L'apertura dei cantieri sarà un evento mondiale"

Si è parlato di Ponte sullo Stretto, ma anche delle tante opere infrastrutturali che nei prossimi anni dovrebbero essere eseguite in Sicilia e in Calabria. Una sfida epocale sulla quale si sono confrontati, oggi nella facoltà di ingegneria dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, il mondo istituzionale, accademico, e professionale. L’evento, organizzato dall’Ordine degli ingegneri reggino, ha visto come ospiti d’eccezione il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi e l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci.

L’evento ha concluso la due giorni di attività ed eventi in cui si è discusso del cambio di passo e dei nuovi step verso la realizzazione del corridoio Palermo Helsinki che vede nel ponte dello Stretto un passaggio chiave. Il tema attorno a cui si è soffermato il dibattito delinea il ruolo delle infrastrutture che dovranno fare uscire dalla marginalità e dall'arretratezza l'area del Mezzogiorno.
«Il Ponte sullo Stretto è una scommessa - ha esordito il viceministro Rixi - non di un ministero o di una parte politica, ma di un Paese perché il Ponte può consentire all’Italia di tornare ad essere leader non solo nel Mediterraneo, ma anche nella grandi costruzioni. E partire da due regioni come la Sicilia e la Calabria vuol dire fare capire al mondo che qua si può investire. È vero, ci sono infiltrazioni, ci saranno dei problemi, ma si possono gestire. Se non ci crede lo Stato italiano non ci credono neanche gli altri. Se vogliamo cambiare la prospettiva del Mezzogiorno è necessario che lo Stato torni a investire nel Mezzogiorno. Farlo con la più grande opera infrastrutturale a livello mondiale, una scommessa a cui l’Italia aveva rinunciato facendoci superare da altri Paesi che invece le opere le hanno fatte, vuol dire riguadagnare il tempo perduto, credibilità internazionale accendendo un grandissimo faro sul Sud Italia e facendo capire che anche qui si può investire».
Il Ponte, però, non deve essere visto solo come un collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto, secondo Rixi, ma «un modo per accelerare l’infrastrutturazione di Sicilia e Calabria. Oggi, aldilà delle chiacchiere, sotto Napoli è stato fatto poco o nulla. Le grandi dorsali anche dell’alta velocità fino a Reggio Calabria, ma anche le autostrade che mettono in comunicazioni i capoluoghi in Sicilia, hanno senso nella misura in cui in Sud d’Italia diventa in hub logistico. Per far questo il ponte è necessario. Guardate: oggi, il provveditore che è dall’altra parte dello Stretto doveva venire al convegno ha perso il traghetto e non potrà partecipare. Due aree come queste non possono essere condizionate dalle condizioni meteo o marine. Si parla di quest’opera dai tempi dei romani. Se il nostro Paese vuole rimanere all’interno del G7 allora deve dimostrare al mondo di poter fare opere come questa che rispetterà l’ambiente e porterà anche turismo».

L'intervento di Salvini

«L'apertura dei cantieri per realizzare il Ponte sullo Stretto nel 2024 sarà un evento mondiale. E da ogni parte del mondo, in tanti saranno attratti dal ponte più lungo, più innovativo e sostenibile del mondo». Lo ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, parlando oggi in videoconferenza al convegno sul tema «Palermo-Helsinki: il corridoio con il Ponte sullo Stretto per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno d’Europa», organizzato dall’Università degli Studi «Mediterranea» di Reggio Calabria e dall’Ordine provinciale degli Ingegneri.

«Il ponte - ha proseguito Salvini - da solo non significa nulla, sarebbe semplicemente una straordinaria opera di ingegneria. Ma resta chiaro però che, per Sicilia e Calabria, oltre agli investimenti sulle reti stradali e ferroviarie, non avere il ponte sarebbe un suicidio economico ed ambientale. Non si tratta quindi solo di un’opera-ponte - ha sottolineato Salvini - perchè ci sono anche decine di chilometri di reti stradali e ferroviarie. E il ruolo dei sindaci, al di là di ogni colore politico, sarà fondamentale perchè ciascun territorio comprenda e accompagni la realizzazione del ponte».

Matteo Salvini, ancora, ha ringraziato «quanto ci hanno lavorato in passato e ci sta lavorando in questi mesi e questi giorni», sostenendo che «tutti gli studi passati sul Ponte hanno certificato la riduzione di emissioni di Co2». Per il ministro dei Trasporti, «il ponte non è di Salvini ma degli italiani, porterà sviluppo e lavoro in due regioni come Calabria e Sicilia; impegnerà importanti professionisti e consentirà a tanti artigiani, a tanti operai - ha sostenuto ancora Salvini - di rimanere qua, perchè affermerà anche un diritto alla continuità territoriale per milioni di italiani». Salvini, infine, ha ricordato «le migliaia di pendolari che quotidianamente attraversano lo Stretto per motivi di studio, di lavoro, di svago, e di salute. Sarà un acceleratore di sviluppo, che porterà lavoro, benessere, e soprattutto speranza». All’incontro erano presenti il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, il presidente di Reti ferroviarie italiane, Dario Lo Bosco e l’amministratore delegato della società «Stretto di Messina», Pietro Ciucci.

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