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Gioia Tauro porto della legalità e del lavoro

La visita del prefetto Clara Vaccaro che ha incontrato i vertici dell’Authority, amministratori e sindacati

Cambiare la narrazione del territorio e del porto di Gioia Tauro in termini positivi ma anche il modo di intercettare i bisogni, guardando con un occhio al presente e con l’altro occhio “strabico” al futuro. Il tutto sotto i fari della trasparenza e della legalità che non vuol dire solo repressione ma anche prevenzione, attraverso la crescita occupazionale del lavoro buono che va a soppiantare il lavoro cattivo.
È questa la ricetta per continuare a servire opportunità di rilancio e supportare la più grande realtà produttiva della regione illustrata ieri mattina dal nuovo prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, che ha visitato l’area portuale di Gioia Tauro per poi essere accolta dal presidente Andrea Agostinelli nei locali dell’Authority, dove si è svolto un lungo confronto sui punti di forza e le criticità dell’infrastruttura e del retroporto.
«Nell’immaginario collettivo – ha esordito il prefetto Vaccaro – il porto di Gioia mette un po’ di soggezione, io ho avuto la possibilità di visitarlo e capirne il funzionamento e credo che sia necessario che si cominci a pensare a questa realtà come una realtà sì importante, ma anche trasparente».

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