Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Reggio, il dibattito sulle imprese. Vecchio: "Gli amministratori giudiziari devono rilanciare le aziende"

Il presidente di Confindustria: "Le imprese sottratte alla ’ndrangheta non possono morire poco dopo il loro sequestro o la loro confisca"

È sempre più centrale il dibattito sulle imprese sottoposte ad amministrazione giudiziaria perché infiltrate dalla ’ndrangheta e sono sempre più all’attenzione i diversi profili, non solo economico e sociale, che incidono sulla coscienza collettiva e sul tessuto produttivo. «Sono perfettamente d’accordo con il procuratore generale Gerardo Dominijanni che quel cambiamento culturale, che invochiamo in più settori della società, debba permeare anche le aziende sottratte alla ’ndrangheta che non possono morire poco dopo il loro sequestro o la loro confisca. Un messaggio, questo del pg Dominijanni – sottolinea il presidente di Confindustria Reggio, Domenico Vecchio –, impregnato di sensibilità istituzionale ma anche della concretezza di chi conosce bene le questioni e il rischio che corrono le imprese nel momento in cui non sono risanate e non sono rimesse sul mercato; quando, in poche parole, non riescono ad assicurare la loro forza lavoro». L’ing. Vecchio rimarca un altro passaggio importante: «Ringrazio per la sua proposta il  commissario regionale della Lega Giacomo Saccomanno ma credo  che queste questioni  non possano appartenere alla sfera politica, bensì, di diritto, al mondo dell’impresa che vive sulla sua pelle gli effetti di circuiti virtuosi di colpo interrotti, stravolti, inevitabilmente, da una interdittiva. Non resiste la mission della attività di impresa con i suoi requisiti di organizzazione, economicità e professionalità».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia