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’Ndrangheta in Aspromonte. Fissato l’appello per 37 persone

Davanti la seconda sezione penale il maxi processo “Eyphemos”. Sotto accusa la potente cosca Alvaro leader nel quadrilatero Sinopoli Sant'Eufemia, Cosoleto e San Procopio e ramificazioni all'estero

Processo d'appello per 37 persone. È stata fissata al 27 marzo, davanti alla seconda sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria, l’udienza d'avvio del maxi processo “Eyphemos” (il troncone celebrato con rito ordinario davanti al Tribunale di Palmi). E si riparte, infatti, proprio dal verdetto di primo grado conclusosi con 30 condanne e 17 assoluzioni. L'inchiesta “Eyphmeos” riguarda l’operazione della Squadra Mobile che ha colpito la dinastia di ’ndrangheta degli Alvaro leader nel quadrilatero aspromontano reggino Sinopoli, Sant'Eufemia, Cosoleto e San Procopio e ramificazioni ed interessi economici all'estero, Australia e nord America soprattutto.
’Ndrangheta ma anche presunte complicità con il mondo politico, delle Amministrazioni locali, delle professioni. Tra i 37 imputati che sfileranno in Corte d’Appello a Reggio anche l’ex consigliere regionale Domenico Creazzo, l'ex sindaco di Sant'Eufemia in Aspromonte coinvolto nell'indagine e colpito da misura cautelare ad un paio di settimane dal suo ingresso a Palazzo Campanella. Domenico Creazzo, assolto al termine del dibattimento di primo grado (la richiesta di condanna era stata di 16 anni di reclusione), ribaltando le pesanti convinzioni degli inquirenti e l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso. L’ex sindaco Domenico Creazzo era stato assolto con formula ampia, «perché il fatto non sussiste». I fatti risalgono al 2020, subito dopo l’elezione in Consiglio regionale di Creazzo, che, candidato nella lista di FdI, non ha avuto neppure il tempo di insediarsi a Palazzo Campanella.

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