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Statale 106, non solo una strada. I sindaci della Locride: «Basta arretratezza e abbandono»

I primi cittadini allargano il raggio della protesta su scala regionale

«Aderiamo convinti alla manifestazione indetta dalla triplice sindacale con presidi a Bianco e Locri perché la Locride segnala indicatori sociali preoccupanti, sia sul piano infrastrutturale sia su quello della mancanza di lavoro, con una economia tra le più basse della nazione». È il proposito del sindaco di Africo, Domenico Modaffari, alla vigilia della protesta dei sindacati confederali, che rivendicano il completamento della nuova Statale 106 nel tratto da Monasterace a Reggio Calabria. Cisl, Uil e Cgil, come anticipato nei giorni scorsi, richiamano l’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali (all’indomani della venuta in Calabria, a Gioia Tauro, della premier Meloni, accompagnata dal ministro Fitto, e alla presenza del presidente Occhiuto e di numerosi sindaci calabresi) per rivendicare l’ammodernamento di una infrastruttura viaria tale da garantire sicurezza stradale e che sia in grado di generare crescita, lavoro e coesione sociale.
«Partiamo da qui – aggiunge Modaffari, membro dell’esecutivo dei sindaci della Locride – per dire basta all’arretratezza e all’abbandono sociale del basso Jonio reggino. Ma il mio pensiero e la mia vicinanza vanno anche agli agricoltori della nostra zona che da più giorni richiamano l’attenzione del governo centrale e dell’Europa sulla crisi che investe il loro settore».

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