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Ponte, ipotesi avvio lavori in estate. Il primo cantiere? La Metropolitana dello Stretto tra il centro di Messina e l'aeroporto di Reggio

Tutto è subordinato a una scadenza: l’approvazione del progetto esecutivo, da parte del Cipess, entro il 30 giugno. Se i tempi saranno rispettati, allora quelle “attività operative” di cui parla Pietro Ciucci si tradurranno nell’apertura dei primi cantieri

L’amministratore delegato della “Stretto di Messina” lo ha ribadito anche ieri: «Le attività operative per il Ponte sullo Stretto saranno avviate già in estate». Tutto è subordinato a una scadenza: l’approvazione del progetto esecutivo, da parte del Cipess, entro il 30 giugno. Se i tempi saranno rispettati, allora quelle “attività operative” di cui parla Pietro Ciucci si tradurranno nell’apertura dei primi cantieri.

Ma quali saranno i fronti iniziali di questa maxi-operazione infrastrutturale che chiamiamo Ponte sullo Stretto ma che comprende ben 40 chilometri di collegamenti viari e ferroviari e un’altra lunga serie di opere connesse, o “compensative”, destinate a cambiare radicalmente i nostri territori? I primi cantieri potrebbero essere quelli della Metropolitana dello Stretto, cioè il nuovo sistema integrato di trasporti che diventerebbe il simbolo, ideale e concreto, della conurbazione tra Messina e Reggio Calabria, con la nascita di un’unica grande Area metropolitana (la più grande da Napoli in giù).

Ne abbiamo già scritto, di questo progetto che la società “Stretto di Messina” considera essenziale, molto più che un’opera “compensativa”. La linea ferroviaria sarà lunga complessivamente 18,2 chilometri e si snoderà tra Gazzi, viale Europa, Annunziata, fino all’ingresso del Ponte, dove svetterà la Torre alta 400 metri sul livello del mare.

I cantieri, quindi, riguarderanno le tre aree individuate per ospitare le nuove Stazioni della Metropolitana dello Stretto, sponda messinese: Europa (area Ospedale militare), Annunziata e Papardo. Come si vede dalle carte aggiornate del progetto definitivo, i lavori delle tre Stazioni comprendono anche una serie di interventi di verde e di riqualificazione urbana. Come scrive l’ing. Giuseppe Palamara, uno dei componenti di Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, sono previste due Gallerie, S. Agata (4,4 km) e S. Cecilia (11,9 km”, «pertanto la linea ferrata, come del resto in tutte le Metropolitane del mondo, per il 90% correrà 20 metri sottoterra. Nella galleria Santa Cecilia sono situate le Stazioni metropolitane Europa ed Annunziata; nella galleria Sant’Agata è ubicata la stazione metropolitana di Papardo». Su questa linea dovrebbero muoversi convogli ferroviari con a bordo 840 passeggeri.

La Metropolitana dello Stretto consentirà il collegamento tra il centro di Messina e l’aeroporto Tito Minniti di Reggio. Sul versante calabrese sono previste le fermate Aeroporto, Reggio Calabria Lido, Archi; Gallico marina, Catona, Villa San Giovanni. Altro punto considerato essenziale in questo scenario: l’integrazione con il servizio offerto dalla Metroferrovia, che dovrebbe diventare una sorta di appendice della Metropolitana dello Stretto, collegando Giampilieri Marina con Gazzi e con la nuova Stazione Europa.

A chi paventa infiniti disagi, e opere che impattano massicciamente sul territorio (e non lo si può negare), i progettisti rispondono evidenziando come, con la radicale rivisitazione dei collegamenti ferroviari a Messina, sarà possibile anche restituire alla città, e alla fruizione pubblica, sterminate aree (quasi 55.000 metri quadri) con la previsione di nuovi Parchi urbani e la riqualificazione di importanti porzioni di waterfront il cui accesso al mare oggi è ancora precluso.

Contestualmente, è volontà della “Stretto di Messina”, ma anche del Consorzio Eurolink, far partire tutte quelle misure che sono state inserite nell’elenco delle “opere compensative”. E, dunque, il riferimento va agli interventi attuativi del Piano particolareggiato del porto di Tremestieri e dell’altro Piano Particolareggiato, quello di Capo Peloro. Inoltre, la costruzione del nuovo sistema fognario della zona nord (depuratore di Tono) e il trattamento delle acque meteoriche, la rinaturalizzazione e il ripascimento dei litorali, l’adeguamento e la riqualificazione della via Panoramica dello Stretto, la variante di Faro Superiore in direzione Tono (per by-passare l’abitato di Faro Superiore), la creazione di una serie di aree attrezzate per la Protezione civile, il completamento della copertura del torrente Papardo.

A Villa San Giovanni sarà, invece, realizzato il grande Centro direzionale del Ponte, il cui progetto, a firma dell’archistar Daniel Libeskind, sarà aggiornato proprio nei prossimi mesi, per arrivare, anche in questo caso, ad avere tutte le approvazioni entro la fine dell’estate. Quella sarà, assieme al Ponte, l’opera simbolo di tutto il sistema di collegamenti viari e ferroviari per unire l’Isola al Continente.

 

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