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Reggio, incendi di rifiuti a Mortara. Gli indagati respingono le accuse

Davanti a gip e pubblico ministero gli interrogatori di garanzia. Francesco Ficara e Luigi Festa ammettono episodi isolati e contestano l’esistenza di un’associazione che operava in maniera sistematica

Si difendono contestando fermamente l'ipotesi di reato dell'associazione finalizzata al traffico illecito di rifiuti. I due indagati principali dell'operazione dei carabinieri che ha colpito chi scaricava e incendiava rifiuti nell'area adiacente il mercato ortofrutticolo di Mortara di Pellaro e San Gregorio sono comparsi ieri davanti al Gip Francesca Mesto per l'interrogatorio di garanzia: Francesco Ficara (classe 1988), difeso dall'avvocato Saverio Gatto, e Luigi Festa (classe 2004), difeso dall'avvocato Francesco Gatto. Entrambi hanno scelto di rispondere alle domande degli inquirenti: all'interrogatorio ha partecipato anche il Pubblico ministero, Matteo Campagnaro, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri accanto al procuratore aggiunto Stefano Musolino.
I due indagati hanno ammesso di aver smaltito - in sporadiche occasioni, circoscritte nel tempo - cassette di legno nell'area esterna il mercato di Mortara: sulla contestazione specifica ci sono le immagini e i filmati degli investigatori dell'Arma che non lasciano margini di dubbi ad interpretazioni alternative. Ma su un punto, nei rispettivi interrogatori, hanno precisato ripetendolo più volte: non era un'attività sistematica, non vi era un'associazione che si dedicava sistematicamente e continuamente, secondo una precisa organizzazione, all'attività di smaltimento ed appiccarne l'incendio. Ricostruzione difensiva che è al vaglio dello stesso Gip il quale valuterà l'eventuale revoca della misura degli arresti domiciliari.

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