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Bergamotto, il Comitato di Reggio insiste per l’Igp

La polemica e la rabbia dei bergamotticoltori reggini continua a montare con il passare delle ore, perché la beffa dell’Igp “tradita” dalla Regione sul traguardo è davvero dura da metabolizzare. Il Comitato promotore dell’IGP Bergamotto di Reggio Calabria è sempre più sul piede di guerra e intende evidenziare l’importanza dell’Indicazione Geografica Protetta relativamente alle caratteristiche del Disciplinare di produzione. Per questo motivo il rappresentante del Comitato promotore, l’agronomo Rosario Previtera, anticipa che «il comitato parteciperà con grande interesse all’assemblea pubblica organizzata per domani alle ore 17 all’auditorium Access Point di Roghudi dal Comitato spontaneo dei bergamotticoltori reggini e in quell’occasione proporrà di illustrare a tutti i presenti il Disciplinare di produzione approvato dal Ministero dell’Agricoltura il 12 dicembre 2023 e bloccato dalla Regione Calabria il 28 febbraio 2024».
Continua Previtera: «Sgombriamo il campo una volta per tutte tutte e fughiamo i dubbi sul tema. Abbiamo deciso nel 2021 di scegliere l’IGP sia per non “disturbare” e consentire di mantenere contestualmente la DOP dell’essenza sia per rimanere conformi agli orientamenti comunitari in merito al comparto ortofrutta, assodato ormai in tutta Europa, tranne in Calabria a quanto pare, che DOP e IGP posseggono lo stesso valore. I detrattori dell'IGP per il Bergamotto di Reggio Calabria, mentono sapendo di mentire, diffondendo notizie false come ad esempio che la “DOP è meglio dell'IGP” e che l'IGP consentirebbe l'ingresso di bergamotto proveniente da fuori. Niente di più falso.

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