In un clima di festa, stamattina, nella tenuta di contrada Badia a Rosarno, l’imprenditrice Patrizia Rodi e Leandro Caccamo, presidente dell’organizzazione produttori Pianagri, hanno piantato simbolicamente due ulivi bianchi al posto di quelli incendiati e tagliati, la settimana scorsa. Dalla stessa tenuta è arrivato l’appello della Rodi, la quale subisce, ormai da anni, una escalation di atti intimidatori, che minacciano la sua azienda agricola e la sua stessa incolumità. L’imprenditrice ha deciso di rompere il silenzio per incoraggiare gli altri imprenditori che subiscono atti intimidatori come lei, a parlare.
«Lunedì mattina alle 7 saremo qui a lavorare – ha scandito la Rodi- Noi abbiamo scelto di andare avanti con il sorriso, abbiamo deciso di farci sentire per aiutare la gente che subisce a parlare, a non scegliere la via del silenzio, la cosa più importante è che le società che vengono colpite comincino a parlare, per depotenziare chi compie queste azioni. Non si deve far altro. Non ho più i miei due ulivi secolari ma fra 400 anni avremo gli ulivi sacri piantati oggi».
Hanno fatto da eco alle sue parole, le dichiarazioni di Caccamo, anch’egli vittima di atti perpetrati nella sua azienda agricola a Taurianova. «Oggi siamo qua al fianco di Patrizia per darle una spinta a ripartire, per farle sapere che non è sola. So cosa si prova quando si subiscono questi atti, le persone tendono a nascondersi per la vergogna, noi invece ci sosteniamo per portare tutto alla luce, per creare un gruppo di solidarietà e speranza. Se oggi è il turno di Patrizia, domani sarà il mio, ma non desistiamo. Non ci siederemo mai ai loro tavoli».
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