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Polistena, il Comitato per l’ospedale attacca Occhiuto e Di Furia

Il nosocomio non è previsto nel decreto di riordino della rete. "Il presidente ha venduto la Calabria e i calabresi"

Mentre fervono i preparativi in vista della grande manifestazione popolare in programma sabato 4 maggio a difesa dell’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” e della sanità pubblica nella Piana, il Comitato spontaneo a tutela della salute, fondato due anni fa da Marisa Valensise, Francesco Trimarchi, Marcello Cordiano e Francesco Nasso, è sul piede di guerra.
«Da tempo – scrivono – avevamo capito dove si voleva arrivare, i segnali erano evidenti. Il calo di attenzione per la sanità del territorio e specificatamente per l’unico ospedale del vasto territorio della Piana, quello di Polistena, si è materializzato nel decreto di riordino della rete ospedaliera dove non c’è traccia dell’ospedale di Polistena, anzi il “disegno” ne prevede addirittura la cancellazione».
Per il Comitato «è veramente vergognoso quello che è stato messo in atto, una commedia con protagonista il presidente Roberto Occhiuto, con la collaborazione della dottoressa Lucia Di Furia, da lui nominata, con vittime predestinate i cittadini del territorio, verso i quali va il nostro invito a non mollare, a vendere cara la pelle».

 

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