Un attentato incendiario a scopo estorsivo. Conclusioni nette anche dei Giudici d'Appello a carico dei due imputati dell'operazione “Fabbrica dei cornetti”, l'indagine che ha fatto luce sul rogo che ha devastato una rivendita di tabacchi a Ravagnese. I Giudici della seconda sezione penale hanno depositato i motivi della sentenza partendo «dal convincimento del Gup in ordine alla fondatezza delle contestazioni accusatorie» che ruotava attorno ai riscontri alle intercettazioni telefoniche ed ambientali e alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia: «Quanto all'apporto fornito dalle intercettazioni valutate, il Gup ha evidenziato, per un verso, il carattere assolutamente genuino delle stesse, desumibile dalla libertà con la quale i soggetti ascoltati avevano fatto riferimento, anche in chiave autoaccusatoria, a condotte chiaramente illecite, che certo non sarebbero state oggetto dì dialogo se essi avessero saputo di essere intercettati dagli inquirenti; per altro verso, poi, è stata evidenziata in sentenza la piena decifrabilità dei colloqui captati».
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