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Gioia Tauro, lavoratori della Port Agency: cauti spiragli sul futuro

Ieri l’incontro in Prefettura. Mct e Automar possibiliste su un’alternativa

È stato solo interlocutorio l’incontro convocato in via d’urgenza, così come richiesto dalle parti, dal prefetto Carla Vaccaro per discutere del mancato rinnovo e di un’eventuale trasformazione in impresa ex art. 17 della Port Agency, bacino istituito per assorbire i licenziamenti di massa adottati dal vecchio gruppo dirigente del terminalista Mct, nel 2017 e oggi, dopo 81 mesi, destinato a cessare il 27 aprile lasciando senza alcun sussidio nè lavoro circa 77 operai, finora utilizzati per i picchi di attività dal terminalista “Automar”. Al tavolo si sono confrontati a lungo con il rappresentante del Governo il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio; il presidente dell’AdSP Andrea Agostinelli; il direttore di Mct Antonio Testi; il direttore del terminalista auto Rosy Ficara e i segretari territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Sul. Atteso che, al momento, non si hanno notizie da Roma sulla possibilità di una proroga dell’Agenzia fino a fine anno, la discussione è stata incentrata sulla disponibilità delle due aziende di partecipare all’agognata costituzione di un’impresa ex art. 17 comma 5 della legge 84/94. Dopo qualche iniziale perplessità, secondo quanto trapelato, sembrerebbe ci siano spiragli, soprattutto da parte di Automar, per un parere favorevole. Ad ogni modo, la riunione è stata rinviata a domani mattina, in attesa che si formalizzi una proposta concreta da portare al tavolo.

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