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Atam Reggio, conto alla rovescia per le demolizioni. Parte la “rivoluzione” di via Foro Boario

Delimitata l’area di cantiere per gli interventi da 12 milioni di euro finanziati dal Pnrr. L’appello dei sindacati all’Azienda per dare più efficienza al servizio: «Presto la riorganizzazione, la nomina del direttore e la revisione del piano di esercizio»

Ormai è questione di giorni. L’area è stata cantierizzata e le ruspe sono pronte ad abbattere le costruzioni fatiscenti di via Foro Boario. Il progetto da 12 milioni di euro finanziato attraverso il PNRR è ormai vicino a prendere forma. La storica sede di Atam cambia volto. Finalmente. Dopo decenni di degrado e disagi le vecchie baracche verranno abbattute e nell’area dell’ex mattatoio si realizzeranno gli uffici, le centraline elettriche per i 65 bus elettrici che dovranno rendere sostenibile la flotta dei mezzi del trasporto pubblico. La rivoluzione vera ha avuto inizio. L’impegno di Palazzo San Giorgio per la società ha assunto forme concrete tangibili. Sembrano passati anni luce da quando lo spettro del default aleggiava insistentemente sulla società di trasporto pubblico locale. Ma adesso per cogliere le nuove sfide (all’orizzonte ce ne sono diverse dal bando della Regione sul Tpl, all’orizzonte metropolitano del servizio con un perimetro più ampio) serve uno sforzo in più e questa volta è l’Azienda che deve compierlo. Un appello che le rsa aziendali rinnovano da tempo ormai. «L’Azienda – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – ha bisogno di una riorganizzazione interna per acquisire maggiore efficienza. La pianta organica necessita della figura del direttore generale, così come prevede la normativa». Un posto vacante da tempo. «Serve all’Azienda un trasportista di esperienza. Così come mancano figure specializzate apicali». E poi c’è da rivedere «il programma d’esercizio che in alcuni passaggi risale agli anni ‘80. Occorre, ed è questa la nostra proposta, che già dal programma estivo 2024 si vadano a sopperire le mancanze che segnaliamo da anni. Come quelle della zona sud nel tratto compreso tra l’Aeroporto e Lazzaro. Mentre nella zona nord da Archi fino a Catona servirebbe una maggiore assistenza alla clientela sui bus».

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