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Reggio, l’Ue segna il cambio di passo per la Statale 106? L’inserimento nella rete Ten-T e il nodo dei finanziamenti

«Tra i progetti italiani che potrebbero ottenere finanziamenti europei nell’ambito delle reti Ten-T, figurano...». È una frase del comunicato stampa del Parlamento europeo, diffuso mercoledì scorso, a chiarire quanto sia importante – anche per la Strada statale 106 – il passaggio consumatosi a Strasburgo. Anche se non è direttamente citato nel resoconto inviato ai media, l’inserimento di tutta la “Ionica” nel corridoio Scan-Med dei trasporti europei, lo stesso che adesso prevede anche il Ponte sullo Stretto, apre nuove prospettive economico-finanziarie per l’opera più attesa in Calabria. Perché ai 3 miliardi già previsti dal Governo si potrebbero affiancare adesso nuove risorse europee, a partire da quelle necessarie per la progettazione di tutto il tratto mancante, quello cioè nella provincia reggina, dalla parte a sud di Catanzaro fino al capoluogo dello Stretto.
Da subito l’eurodeputato Vincenzo Sofo ha attribuito grande rilevanza al voto del Parlamento Europeo: «Si riconosce finalmente – ripete l’esponente di Fratelli d’Italia – la rilevanza strategica della dorsale ionica della Calabria, favorendo l’attivazione di canali di finanziamento a tutti i livelli come riconosciuto dal Def infrastrutture».
Il ragionamento è lo stesso che vale per il Ponte sullo Stretto: l’Unione Europea, di fatto, potrà contribuire a co-finanziare gli studi progettuali. E quando si passerà nella fase esecutiva, la Commissione Europea considererà l’ipotesi di un contributo finanziario facendo adesso la 106 parte del Corridoio delle Reti Ten-T tra la Scandinavia e la Sicilia.

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