
La caduta di alcuni calcinacci dal cornicione dell’immobile che ospita la sezione penale del Tribunale di Locri e la Procura della Repubblica avrebbe potuto avere conseguenze più gravi, specie se si pensa che ha sfiorato il capo di alcuni dipendenti presenti. A lanciare l’allarme è l’avvocato Pino Mammoliti, presidente della sezione locridea dell’associazione “Tribunale dei diritti del malato e del cittadino” che sul proprio profilo Facebook ha evidenziato lo stato di precarietà della struttura, ponendo la questione della sua sicurezza e quella della sua reale agibilità. «Le aule dell’attuale palazzo di giustizia – ha scritto – somigliano sempre più a un carnaio indistinto di persone e ruoli. In pochi metri quadrati (gli altri sono chiusi per lavori in corso) ci sono magistrati, cancellieri, avvocati, testimoni e imputati. Della qual cosa non interessa a nessuno. Soprattutto – aggiunge con amarezza – a chi quella condizione la vive quotidianamente».
Un’indifferenza, quella lamentata da Mammoliti, che stride con gli annunci che periodicamente sono diffusi circa il completamento della nuova sede in via Cosmano, che nelle intenzioni di chi ha concepito il nuovo immobile, dovrebbe essere parte di un vero e proprio polo della sicurezza e dell’amministrazione giudiziaria, in un’area in cui, oltre alla sede del Gruppo, della Compagnia e della Stazione dei Carabinieri, dovrebbe sorgere anche la nuova sede della Guardia di Finanza.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia