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La fuga all'estero di Amedeo Matacena, prescritto reato per l'ex ministro Scajola. Altri due assolti

Scajola: "Non incontrai Matacena a Montecarlo"

Nessun ruolo né responsabilità nel progetto di fuga all'estero di Amedeo Matacena, all'epoca dei fatti ex parlamentare che si rifugiò all'estero, scegliendo Dubai, per sottrarsi a una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha dichiarato "non doversi procedere" e la prescrizione del reato di procurata inosservanza della pena, per cui era stato condannato a 2 anni in primo grado, a favore dell'ex ministro dell'Interno ed attuale sindaco di Imperia, Claudio Scajola. I Giudici d'appello di Reggio Calabria (presidente la dottoressa Monica Lucia Monaco) hanno confermato la sentenza di assoluzione nei confronti di Martino Politi, storico uomo di fiducia della famiglia Matacena; e per la segretaria dei coniugi Matacena-Chiara Rizzo, Maria Grazia Fiordelisi. Tutti e tre erano stati coinvolti e gravati da pesanti accuse nell'operazione "Breakfast" condotta dalla Procura antimafia di Reggio Calabria e dal centro operativo Dia nell'estate 2014. Quindi ben 10 anni fa. Entro 90 giorni la Corte d'appello depositerà le motivazioni della sentenza.

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