Cambio nella gestione dell’appalto milionario per la ristorazione al Grande ospedale metropolitano. Dopo un lungo e duro braccio di ferro giudiziario, è la società Scamar - che già opera in diverse aziende ospedaliere della regione - il nuovo aggiudicatario del servizio di preparazione dei pasti per i degenti.
L’appalto da quasi 4 milioni di euro con un finanziamento di 8 per eventuali proroghe del servizio era stato aggiudicato alla società “Ep-Le Palme Ristorazione” che aveva offerto 3,5 milioni di euro per il servizio con un punteggio di circa un punto in più rispetto alla Scamar nel giugno del 2023; ma quest’ultima ha deciso di contestare la decisione della commissione andando davanti al Tribunale. Il Tar a febbraio scorso haa annullato la decisione, condannando il Grande ospedale metropolitano a procedere all’assegnazione delle attività alla Scamar. Ma non è finita perché dopo la decisione dei giudici amministrativi reggini è stato proposto appello al Consiglio di Stato.
Questioni tecniche e giudizi contrastanti sulle offerte, questi i punti finiti all’attenzione dei magistrati amministrativi di appello che nel provvedimento dei giorni scorsi scrivono: “la catena produttiva è quella del luogo più prossimo al centro di cottura, senza però allegare alcuna descrizione di progetto e filiera, si sostanzia in una pletorica ripetizione della clausola del bando priva di contenuto, mentre è proprio l’illustrazione, anche per sommi capi, del progetto e della filiera di utilizzo del prodotto pescato che qualifica la serietà e la concretezza dell’elemento dell’offerta, pena l’inutilità della sua previsione. Resta pertanto apodittica la giustificazione riproposta da EP in appello, che pretende di rintracciare nella dichiarazione di impegno l’implicita descrizione della catena produttiva con il solo riferimento al luogo più prossimo al centro di cottura.
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