Il sindaco di Santo Stefano d'Aspromonte ripercorre i momenti difficili vissuti dopo l'incendio della sua auto. Malara è ancora scosso ma non abbattuto, come si evince dalla sua riflessione: "Gli ufficiali della Polizia di Stato nella notte mi hanno svegliato per informarmi dell'incendio della mia autovettura, parcheggiata nei pressi della mia abitazione. Questo evento ha chiaramente turbato me e la mia famiglia.
Ciò nonostante, qualora si dovesse trattare di un atto intimidatorio, vorrei fosse chiaro a tutti che il mio agire da sindaco rimarrà assolutamente immutato. La mia funzione istituzionale sarà sempre e soltanto improntata all'ottenimento del generale ed indistinto pubblico interesse dei miei concittadini e della mia Comunità, di cui sono sempre più appassionato. Nella qualità di sindaco ci si relaziona con tutti in quanto bisogna svolgere una funzione che sia anche di equilibrio sociale; in più, se si vuole contribuire a migliorare ed emancipare la propria società si deve svolgere un servizio formativo-educante e questo porta, inevitabilmente, ad una amplificazione della rischiosità del ruolo esercitato. Ringrazio le migliaia di amici, conoscenti, colleghi ed estimatori che mi hanno contattato in queste ore, con diversi mezzi, per esprimermi la loro vicinanza. Per il resto continuo a confidare nell'azione delle forze dell'ordine".
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