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Gioia Tauro, licenziato da Mct perché imputato ma il giudice del lavoro lo reintegra

Un portuale vince il ricorso contro il provvedimento per giusta causa. Coinvolto in un’inchiesta per traffico di droga senza misure cautelari. L’inadempimento deve essere disciplinarmente rilevante e punibile con il licenziamento, e inoltre deve essere provato

Licenziato dalla società Medcenter Container Terminal perché imputato in un processo e adesso reintegrato. È il caso curioso che ha interessato un dipendente della società terminalista del porto di Gioia Tauro, che è riuscito a vincere il ricorso davanti al Tribunale di Palmi-Sezione Lavoro.
Il dipendente, che era stato licenziato nell’autunno nel 2023, con l’avvocato Sabina Pizzuto ha contestato il provvedimento disciplinare che ha portato poi al licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore a seguito della venuta a conoscenza, da parte della società, dalla stampa locale e nazionale che la Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, aveva eseguito provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dalla Sezione Gip-Gup del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 36 soggetti coinvolti in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ’ndrangheta.
Al dipendente licenziato è stato quindi attribuito un fatto, ma questo – secondo il Tribunale – deve costituire inadempimento disciplinarmente rilevante ed essere astrattamente punibile con il licenziamento, e inoltre deve essere provato da parte del datore di lavoro.

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