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Ferimento Mangiola a Ravagnese, scontro sull’aggravante mafiosa

Al via l’udienza preliminare per l’agguato consumato in pieno giorno nell’ottobre 2023. La Dda insiste sul ruolo e gli intrecci con il gruppo mafiosa “Ficareddi” e chiede al Gup l’acquisizione delle carte processuali di “Arangea”

C’è la longa manus della ’ndrangheta di Ravagnese dietro il ferimento di Carmelo Gioele Mangiola? E ci sarebbero collegamenti o intrecci tra il tentato omicidio consumato nel cuore della mattinata del 23 ottobre 2023 e il clan “Ficareddi”, tra i potenti del territorio? Dopo che la Corte Suprema di Cassazione ha annullato senza rinvio la contestazione dell'aggravante mafiosa a carico di Paolo Paleologo, uno dei due reggini accusato dell'agguato ai danni di Carmelo Gioele Mangiola, la Procura antimafia nel giorno dell'avvio dell'udienza preliminare ha rinnovato la pesante contestazione: dietro quella sparatoria ci sarebbe il ruolo, la responsabilità e la regia della ’ndrangheta. E per rafforzare questa ipotesi accusatoria il Pubblico ministero ha chiesto al Gup l'acquisizione di ordinanza e informativa di “Arangea”, inchiesta da cui emergerebbe la conferma non solo dell'esistenza ma soprattutto dell’operatività, tra l'altro tutt'altro che recente, del gruppo di ’ndrangheta “Ficareddi”. Di parere inevitabilmente opposto il collegio di difesa, forti della decisione dei Giudici Supremi.
L'aggravante dell'agevolazione mafiosa era stata già esclusa dal Gip nella fase dell'emissione delle due misure cautelari in carcere.

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