
«Non parlare, non dire niente». È questo l’invito che i carabinieri di Locri hanno registrato nel corso di una conversazione intrattenuta tra un imprenditore e il proprio figlio, anche lui impresario nella medesima ditta di famiglia impegnata in lavori in appalti pubblici, entrambi tra i dieci indagati dell’operazione “Dilemma”.
La frase intercettata, secondo gli investigatori e per come del resto cristallizzato nell’ordinanza emessa dal gip distrettuale di Reggio Calabria, ha provocato la reazione del giovane, «il quale visibilmente contrariato e palesemente innervosito faceva segno di non commentare in sala».
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