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Gli affari d’oro dei clan reggini con le piantagioni di “cannabis”

Negli angoli inaccessibili dell’Aspromonte, dai boschi di Cardeto alle campagne della Locride e della Piana di Gioia Tauro: i sequestri in serie nei Carabinieri del mese di agosto confermano l’escalation criminale

Affari d'oro per i clan reggini. Tutti con le tasche piene di euro, dall'hinterland di Reggio-città, all'Aspromonte, Locride, Piana di Gioia Tauro. E business in crescita esponenziale per l'intera filiera della canapa indiana, gli stupefacenti meno pregiati e meno costosi ma sempre richiestissimi. Inchiesta dopo inchiesta, la Procura antimafia di Reggio ha tratteggiato con estrema precisione scenari e dinamiche criminali: accanto ai dorati narcotraffici con i cartelli sudamericani gli esponenti della criminalità reggina, autonomi ma sempre con l'avallo e la condivisione con i luogotenenti dei capimafia, i clan investono nella produzione di canapa indiana, curando ed occupandosi di ogni singolo step operativo.
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