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Dalla Calabria al grande schermo: sul set di "Lo Spietato" l'attore reggino Alessio Praticò

Alessio Praticò

Nel mondo della celluloide è scoccata l'ora di un altro attore reggino, Alessio Praticò, protagonista del film “Lo spietato” con Riccardo Scamarcio, uscito nelle sale questa settimana. La gangster-comedie di Renato De Maria approderà il 19 aprile sulla piattaforma Netflix, visibile in 190 paesi.

Ambientato nel periodo del boom economico e della Milano “da bere”, il film ricorda i cosiddetti polizieschi all'italiana degli anni Settanta in chiave, però, tragicomica.

L'artista, trentaduenne, che da qualche tempo, per motivi professionali, si è trasferito nella Capitale, è estremamente legato a Reggio: «Quando ho l'opportunità, essendo anche figlio unico, rientro in Calabria dove risiedono i miei genitori. L'abitazione è in via Ipponio, nei pressi della chiesa del Soccorso. Sono cresciuto in questo popoloso quartiere, a due passi dallo stadio».

Alessio, manco a dirlo, è tifoso della Reggina: «Il Granillo è quasi la mia seconda casa. Seguo la squadra amaranto fin da quando ero ragazzino e contro il Catania l'ho ammirata dal vivo. Ho gustato in pieno quel 3-0 contro una big del campionato. Ero in gradinata. L'arrivo del presidente Luca Gallo ha ridato entusiasmo anche al sottoscritto. Speriamo nel giro di qualche stagione di rientrare nel calcio che conta».

Com'è nata la passione per il cinema?

«L'ho avvertita quasi subito. Avevo quattro anni, frequentavo la scuola dell'iInfanzia e spesse volte sono stato protagonista sul palco dell'“Odeon” in alcuni spettacoli per bambini. L'attore deve saper fare tutto: teatro, cinema, televisione e radio, perché bisogna essere completi. Dopo aver preso la maturità scientifica ho frequentato il laboratorio teatrale “Le Nozze”, diretto dal compianto assessore Renato Nicolini e da Marilù Prati, e, nello stesso tempo, mi sono iscritto all'Università “Mediterranea”, facoltà di Architettura. Appena laureato, mi sono trasferito al Nord, avevo 25 anni. Nel 2010 sono entrato a far parte della scuola annessa al Teatro stabile di Genova. Sono rimasto sette anni in Liguria».

C'è un attore al quale ti ispiri?

«Sono stato sempre un estimatore di Gian Maria Volonté, protagonista di diversi film. Mi è sempre piaciuto anche Marcello Mastroianni, due modelli e due grandi figure del cinema italiano».

Prossimi impegni?

«Nel mese di maggio sarò a Palermo per girare la seconda serie tv “Il cacciatore” che sarà trasmessa su Raidue. Interpreterò Enzo, uno dei fratelli Brusca. La serie è ambientata nei primi anni 90».

Per la Calabria il cine-turismo può essere una carta da giocare?

«Certamente. Il nostro territorio è ricco di location interessanti che sono set cinematografici naturali. Abbiamo il mare e la montagna, a distanza di pochi chilometri e questo rappresenta una condizione ideale».

Senti ancora gli amici d'infanzia?

«Non ho mai perso i legami e ogni volta che torno a Reggio rivedo tutti. Mi piace conversare in dialetto. Non bisogna mai dimenticare da dove veniamo. Le origini sono sacre».

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