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Riace, la Rai conferma: la fiction sull'accoglienza dei migranti non andrà in onda

Per la fiction su Riace, che era stata girata e ultimata ma non è mai andata in onda, e che avrebbe dovuto avere come protagonista Beppe Fiorello «non è prevista collocazione nel palinsesto».

A mettere una pietra tombale sulla vicenda della fiction che raccontava l’accoglienza dei migranti da parte del paese della Calabria, è lo stesso amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, rispondendo alle domande dei cronisti durante la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti autunnali a Milano.

Beppe Fiorello sarà invece protagonista di una nuova serie Tv su Rai 1 dal titolo «Gli orologi del diavolo» in cui interpreta un infiltrato in traffici criminali per conto delle forze dell’ordine.

«Non sono sorpreso, perchè uno degli obiettivi era quello di impedire che il messaggio di Riace potesse avere un’eco importante sul piano mediatico». Lo ha detto all’Agi Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace (Reggio Calabria), commentando le dichiarazioni dell’Ad della Rai, Fabrizio Salini, secondo il quale «non è prevista collocazione nel palinsesto» per la fiction con Beppe Fiorello sul Comune calabrese, diventato il simbolo delle politiche di accoglienza e integrazione dei migranti.

«Quella fiction su Riace - ha aggiunto Lucano - andava chiaramente contro tutto quello che si sta verificando intorno al fenomeno dell’immigrazione, avrebbe proiettato un messaggio contrario all’industria della paura e dell’educazione alla disumanità. Era la prima volta in cui, a livello mediatico, si proponeva la storia di una piccola comunità che era rinata ritrovando la sua identità storica, perchè la Calabria significa 'Magna Graecià, è universalmente conosciuta come terra di accoglienza . E invece oggi - ha sostenuto l’ex sindaco di Riace - si vuole fare passare un messaggio di odio. E’ assurda l’ostinazione con cui gente disperata viene lasciata senza soccorsi, è assurda l’ostinazione con cui il ministro dell’Interno vuole far passare un messaggio di disumanità. Spero che, quando prenderanno coscienza, tutte le persone della Calabria non accettino più questa situazione, perchè l’accoglienza e la generosità verso le persone più deboli sono nella nostra indole e nella nostra storia».

Lucano ha poi osservato: «Ripeto, la decisione della Rai mi dispiace ma non mi sorprende, perchè c'è un orientamento mediatico verso un teorema che la nostra esperienza a Riace invece disintegrava facendo prevalere l’umanità alla disumanità. E - ha affermato l’ex sindaco - mi sembra una decisione assolutamente politica». Infine, Lucano ha rilevato: «Non ho sentito Beppe Fiorello o altri suoi collaboratori, presumo che siano molto amareggiati anche perchè la fiction è stata l’occasione per creare rapporti umani che andavano oltre che si basavano su affinità e simili orientamenti, che vanno nella direzione di costruire mondi senza barriere e - ha concluso l’ex sindaco di Riace - fondati sulla fraternità».

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