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Il tenero Marcovaldo secondo Peppe Servillo: applausi al «Ragazzi MedFest» di Reggio

«I grandi poeti ci parlano sempre, e Calvino lo è: le cose che dice riguardano anche la Calabria»

Un inchino al pubblico, un saluto affettuoso alla più piccola in sala, per poi immergersi, Peppe Servillo, storica voce degli Avion Travel, nell’interpretazione magistrale di alcuni brani tratti da «Marcovaldo», uno dei personaggi più celebri della letteratura italiana. Resterà questa una delle pagine più intense del "Ragazzi MedFest", il Festival di teatro ragazzi ideato da SpazioTeatro che per la sua VII edizione si è dato una mission speciale: celebrare con una grande festa i 100 anni dalla nascita Calvino nel connubio tra teatro, letteratura, arte e scienza.

Accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano, Peppe Servillo manda in scena al teatro Zanotti Bianco uno spaccato dall’Italia del boom economico attraverso lo sguardo curioso del suo protagonista. Tra realismo e comicità, la fiaba è quanto mai moderna.
«Con l'innocenza tipica della cultura contadina e una intraprendenza che lo rende particolarmente simpatico, Marcovaldo racconta in maniera poetica il conflitto fra la natura umana e la necessità di vivere nei casamenti delle grandi metropoli ed il messaggio è di grande attualità», sostiene Servillo, aggiungendo: «I grandi poeti ci parlano sempre e Calvino appartiene a questi; spetta a noi avere la predisposizione adeguata e capire che le cose su cui si sofferma riguardano anche la Calabria: l’urbanizzazione, il rapporto con la natura, la società dei consumi, le relazioni, il lavoro opprimente e la mancanza di libertà che può derivarne. Non è solo la scoperta di una ideologia “comunista”; si tratta di questioni che fanno parte della natura umana e dei nostri tempi ed anche gli intellettuali devono occuparsene».

Il viaggio nelle pagine de «Le stagioni in città», raccolta di venti novelle di Italo Calvino, inizia e si conclude con la «Primavera», includendo tre brani: «Cuore grammatico», «La conversazione» e «Scherzi d’affitto», degli Avion Travel, band con la quale Servillo ha debuttato nel mondo della musica negli anni ’80. Ed il finale è tutto per la tradizione musicale partenopea con «Mm'aggi' 'a curà», brano lanciato e portato al successo da Nino Taranto e parte del repertorio di Peppe Servillo & Solis String Quartet, riarrangiato per l’occasione da Califano.

«Siamo contenti di questa serata e della risposta del pubblico al nostro progetto. La città, grande protagonista delle pagine del Marcovaldo – sottolinea direttore artistico di Ragazzi MedFest Gaetano Tramontana – rappresenta la sfida di SpazioTeatro che si caratterizza per essere da sempre un festival diffuso: costruire a Reggio Calabria un’offerta culturale dedicata alle nuove generazioni lavorando sul territorio, dove non è facile riuscire a gestire e a trovare degli spazi per la cultura, e riconsegnando un nuovo protagonismo alle periferie».

Intanto, si avvicinano gli ultimi due appuntamenti a chiusura della rassegna inaugurata lo scorso 24 settembre, sempre all’insegna di Calvino: venerdì la scena sarà tutta per una produzione speciale pensata per il Ragazzi MedFest: la performance reading «Tre Cosmicomiche» mentre, per il cartellone dedicato al teatro, domenica sarà il grande giorno di Mario Perrotta, Premio Ubu 2022 per il miglior nuovo testo italiano con «Come una specie di vertigine. Calvino, la libertà». L' opportunità per il pubblico sarà quella di apprezzare la nuova e personalissima indagine che l’attore e drammaturgo ha sviluppato intorno alle opere di Italo Calvino, a partire da una parola, fragile ma fondamentale: libertà.

E per chi volesse regalarsi le ultime emozioni, c'è ancora tempo, sempre questa domenica, di soffermarsi sulla mostra di illustrazioni «Eccellenze Italiane – Figure per Italo Calvino», ospitata all’Urban Center. L'evento, a cura di Bologna Children’s Book Fair, Accademia Drosselmeier e Fondazione Giannino Stoppani, si è tradotto, grazie ai lavori di importanti illustratori del panorama nazionale e internazionale, in un viaggio emozionale nell’opera di Calvino attraverso il visivo.

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