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Guerra, rincari, ancora Covid: a Reggio la “tempesta perfetta”

Il già fragile tessuto economico paga le conseguenze, Confesercenti lancia l’allarme

Corso Garibaldi a Reggio Calabria pieno di gente

L’onda lunga delle difficoltà, economiche e sociali stenta a scomparire. Oltre alla crisi pandemica del Covid, alleviata dal responsabile ricorso alla campagna vaccini, il 2022 si sta caratterizzando dall’evidente rincaro dei prezzi, soprattutto energetici che a cascata stanno mettendo in ginocchio il già debole tessuto economico ed imprenditoriale del territorio reggino.
Sulla base dei freddi numeri, dipingere un quadro a tinte fosche Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti: «Gli aumenti astronomici dell’energia e dei carburanti si aggiungono alla crisi economica generata dalla pandemia che ha portato a una perdita di consumi di quasi 200 miliardi in due anni, all’emergenza sanitaria che non accenna a finire dato che siamo nel pieno di un’altra ondata di contagi con il sistema ospedaliero nuovamente in affanno, alla mancanza di liquidità, all’eliminazione di buona parte delle misure di supporto alle imprese e alla ripresa di tutti gli obblighi tributari. Una situazione disastrosa – evidenzia Aloisio – soprattutto per le economie più deboli e disagiate come quella dell’area metropolitana reggina. Chiaramente questi aumenti stanno dando origine, a cascata, ad ulteriori rincari nella produzione, nella logistica, nella gestione. Tutte voci che a loro volta si riflettono nei prezzi dei beni che acquistiamo: dal caffè al bar ai generi di prima necessità, all’abbigliamento, all’elettronica, alle automobili ai servizi. Tutto è aumentato o aumenterà a breve – ribadisce Aloisio – il che alimenterà un ulteriore calo dei consumi stimolando, al contempo, da una parte fenomeni inflattivi che eroderanno il nostro potere d’acquisto e i nostri risparmi e, dall’altra, deflattivi che faranno crollare il valore delle nostre proprietà, ad esempio le case. Tutto ciò, com’è facile comprendere, detto in parole semplici e brutali, ci renderà ancora più poveri, molto di più».

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