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Reggio, piano strategico di Unioncamere per ridare slancio al territorio

Sotto i riflettori l’impatto della Zes, da attrezzare adeguatamente per attrarre investimenti

La segretaria della Camera di commercio, Natina Crea, e il presidente di Unioncamere Calabria, Ninni Tramontana

Inquadrati nello scenario del Mediterraneo, il porto di Gioia Tauro e il retroporto sono al centro di un progetto strategico di Unioncamere della Calabria. «Il rafforzamento del sistema delle infrastrutture, materiali e immateriali, è fattore chiave per migliorare la competitività del territorio, non solo economicamente, ma nel suo complesso e non può prescindere dallo sviluppo del porto di Gioia – sottolinea il presidente Ninni Tramontana –. Il progetto è di verifica di traffici, rotte e infrastrutture, di valutazione dello stato attuale del sistema manifatturiero regionale che potrà utilizzare le risorse destinate al porto e alla logistica regionale nella programmazione nazionale. Sono state altresì considerate stime di impatto economico e sociale che la realizzazione della Zona economica speciale in Calabria potrà portare sul territorio, convinti che intorno al porto la Zes vada adeguatamente strutturata per attrarre investimenti».
L’occasione è stata l’assemblea Piccola industria di Unindustria Calabria, presieduta da Daniele Diano, sui Fondi strutturali e d’investimento europei come volano di sviluppo per le imprese. Il confronto ha richiamato le nuove sfide globali intorno alla costruzione di una Calabria protagonista nello scacchiere italiano e internazionale: un’economia circolare e più verde, più resiliente al cambiamento climatico, efficiente nell’uso delle risorse. Significativo anche il “ponte camerale” di supporto e di promozione dell'economia sotto impulso di Tramontana, nella doppia veste di presidente dell’Ente reggino e calabrese.

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