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Reggio, nuovo ruolo alle stazioni ferroviarie nella città che punta al policentrismo

La linea metropolitana spina dorsale del cambiamento dei trasporti: un progetto ridisegna gli spazi urbani in chiave di prossimità partendo dalla sperimentazione pilota di Archi e Gallico

Le stazioni ferroviarie come luoghi scambio sociale e intermodale. Una sorta di ritorno al passato quando la vita dei quartieri ruotava attorno a dei punti di riferimento. La filosofia di fondo? Prossimità e policentrismo in sintonia con il Masterplan lo strumento urbanistico che ridisegna la Reggio dei prossimi decenni. Il sistema di mobilità a cui il settore urbanistica sta lavorando guarda ad un obiettivo ambizioso, ma non impossibile rivendica l’assessore Paolo Malara: ridurre l’utilizzo delle vetture private, riorganizzare gli spazi per aumentare le aree destinate a verde e i luoghi pubblici di comunità. L’idea è in fase di progettazione e prevede una sperimentazione da realizzare nelle stazioni ferroviarie di Archi e Gallico. Il tutto mentre si attende l’arrivo in città (previsto per i primi di novembre) dell’architetto ecologo spagnolo spagnolo Salvatore Rueda che ha firmato la rivoluzione urbanistica di Barcellona a cui è stato affidato il Piano urbano del traffico sostenibile.
Una visione che si muove su quattro assi strategici: la linea metropolitana; l’intermodalità porto/quartieri/aeroporto; la rigenerazione delle stazioni delle aree limitrofe; la nuova gerarchia della mobilità pubblica, la mobilità attiva e mobilità privata.
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