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Accordo sull'Area integrata dello Stretto, il sindaco di Reggio: "Momento storico"

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà

«È un momento storico, una rivoluzione istituzionale che consente di superare le difficoltà che fino ad oggi si erano avute su problemi della mobilità nell’area dello stretto». Così il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, sulla firma dell'accordo sull'Area integrata dello Stretto stamattina a Palermo, dov'erano presenti anche l'assessore alla mobilità del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Marino, e il capo di gabinetto della città metropolitana Francesco Dattola.

«I nostri territori - ha aggiunto Falcomatà - sono uniti da millenni di storia, anche da tragedie immani come il terremoto del 1908 e devono trarre la loro forza da politiche unitarie e condivise di sviluppo economico culturale e sociale. Questa storia comune trova nuovo slancio grazie ad una vera e propria “rivoluzione istituzionale” che cancella i vincoli fino a oggi esistenti tra regioni diverse che consente di creare nuove opportunità di sviluppo. Per anni ci siamo sentiti dire “questo non si può fare perché la Calabria e la Sicilia sono due regioni diverse”, oggi, invece, le città metropolitane di Reggio Calabria e Messina potranno “conurbare” concretamente l’area dello stretto attraverso comuni politiche sulla mobilità».

«Penso, ad esempio, ad un unico biglietto integrato che consenta a cittadini e turisti di viaggiare tra le due sponde dello stretto a prezzi accessibili ed ad orari coordinati di treni ed aerei – ha sottolineato il sindaco metropolitano - ma credo che l’accordo favorisca politiche comuni su molteplici fattori. Pensate ad un’unica stagione teatrale tra Reggio e Messina, eventi internazionali comuni in ambito culturale e sportivo, sinergie su iniziative che possano portare il nostro territorio in alto con una parola semplice ma efficace: “insieme”».

« Siamo orgogliosi perché rappresentiamo le prime città metropolitane della storia d’Italia a mettere in atto politiche comuni di sviluppo del territorio. La sinergia - ha concluso Falcomatà- ci offre due spunti di riflessione: il mezzogiorno non è il “figlio povero d’Italia”, oggi, infatti, si può guardare alle istituzioni del sud come esempio da seguire ed imitare; possiamo affermare a gran voce, infatti, che questa è la più bella risposta a chi parla di regionalismo differenziato, in un momento in cui il governo vuole dividere e separare, le città metropolitane di Reggio Calabria e Messina si uniscono per avere maggiore forza e autorevolezza nello scenario nazionale».

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