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Porto di Gioia Tauro, Russo: "Opere per 150 milioni ferme al ministero"

Francesco Russo, vice presidente della Regione Calabria

«In relazione alla recente visita del ministro Toninelli a Gioia Tauro sarebbe utile ai cittadini della Calabria conoscere perchè i circa 150 milioni destinati dall’Europa a Gioia Tauro non siano stati spesi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che è il gestore delle risorse». Lo dichiara il vice presidente della Giunta calabrese, Francesco Russo, che ha, tra l’altro, la delega per il sistema portuale di Gioia Tauro.

«Il Presidente della Giunta regionale - fa rilevare - ha formulato tale richiesta al Presidente del Consiglio ed al Ministro delle Infrastrutture varie volte, ultima delle quali con nota del 19 febbraio 2019. Si richiama che il porto di Gioia Tauro per le sue caratteristiche è un porto nazionale, classificato nelle reti europee come porto «core» e pertanto la decisionalità ed i finanziamenti sono a carico dello Stato. E ciò - continua - vale a maggior ragione per i finanziamenti europei che arrivano allo Stato affinchè li spenda attraverso i PON nel porto di Gioia e nel suo retroporto; quindi è esplicitamente previsto che la Regione Calabria non possa spendere risorse POR nel Porto di Gioia».

Secondo Russo «l'intervento per la gestione della banchina, con le relative concessioni, è decisivo ed è apprezzabile il tentativo che il Ministro sta portando avanti, peraltro chiesto già ad ottobre dalla Regione. E’ altrettanto decisivo - dice - che il Governo intervenga subito con gli interventi che ricadono nei finanziamenti PON 14-20 per il Porto stesso tramite lo strumento Area Logistica Integrata (ALI). Si tratta di un piano di investimenti decisivo per circa 150 milioni relativi a impianti ferroviari, potenziamento assi stradali, potenziamento banchine, etc., risorse da anni ferme al MIT e discusse nell’ambito dell’accordo del Luglio 2016. Tutta la documentazione di programmazione è al MIT e le opere che devono essere realizzate fanno capo, per la maggior parte, a enti dello Stato: Autorità Portuale, ANAS, RFI».

Tra gli interventi che Russo segnala «per la particolare importanza e indifferibilità», ci sono il potenziamento del posto di controllo San Ferdinando a standard 750 m; l’elettrificazione del secondo binario al target 750 m; il potenziamento funzionale del raccordo stradale svincolo A2-Rosarno e varco portuale; l’innalzamento del livello di servizio dello svincolo A2 di Rosarno; il potenziamento funzionale e prolungamento dell’asse stradale ex-ASI1.

«Il blocco degli investimenti - dice ancora Russo - sembra ogni giorno più inspiegabile, proprio alla luce della situazione particolarmente difficile quale è quella del porto e del retroporto. E’ ineludibile un’azione decisa che permetta di intervenire secondo quanto previsto nel Piano regionale dei Trasporti della Calabria approvato, con Vas, e con parere positivo della Commissione Europea. A partire dal Piano Trasporti è stata svolta una ampia consultazione con le forze del lavoro, i sindacati, le associazioni datoriali, la collettività, i centri di ricerca, che ha portato all’approvazione del programma finanziario ALI. Ad oggi sono stati avviati solo gli investimenti che fanno capo al Pon Ministero degli Interni, mentre è tutto fermo per le infrastrutture, che dipendono dal PON reti del MIT. La domanda finale è una - conclude Russo - perchè dei soldi PON reti destinati da Bruxelles ad ALI Gioia Tauro, Roma non ha speso nemmeno 1 euro? Sarebbe molto utile,oltre che rispettoso dei rapporti istituzionali,che in occasione delle prossime visite, il Ministro Toninelli, si confronti con la Regione Calabria».

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