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Rifiuti a Gioia Tauro, M5S: nostre analisi del 2016 avevano evidenziato contaminazioni

"Facciamo un doveroso plauso all’attività dei Magistrati della DDA di Reggio Calabria e delle forze dell’ordine per le indagini svolte nell’ambito dell’operazione “Mala Pigna”, che hanno rilevato interramenti di rifiuti ferrosi inquinanti in una vasta area pari a circa 20 mila mq in contrada Cicerna del Comune di Gioia Tauro. È emerso che ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi provenienti dalla lavorazione di metalli e fanghi sono stati smaltiti attraverso l’interramento nei terreni agricoli circostanti, anche a profondità significative. Un gravissimo disastro ambientale per la nostra amata terra!“ Lo affermano il Senatore della piana Giuseppe Auddino, e i deputati Massimo Misiti, Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, e l’europarlamentare Laura Ferrara.

“Ad essere colpita è ancora una volta un’area che, nonostante la struggente bellezza, è stata già interessata da scelte politiche devastanti con l’imposizione al territorio di ecomostri già realizzati come l’inceneritore con previsione di raddoppio, la discarica di contrada Marrella che continua a sversare liquami nel fiume Budello, il mega depuratore, la centrale turbo gas. Ricordiamo che già nel 2016 analisi effettuate da molti di noi, all’epoca attivisti, grazie ad alcuni campionamenti effettuati nei pressi dell’inceneritore avevano evidenziato contaminazioni da nichel ben oltre quattro volte superiori ai limiti consentiti dalla legge proprio in contrada Cicerna. Tutto questo preoccupa tutti noi e a distanza di cinque anni ci impone a richiedere con fermezza una campagna di analisi a vasto raggio in tutti i territori circostanti per scongiurare ulteriori pericoli per i coltivatori e i consumatori dovuti ad altri interramenti sospetti  – continuano i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Oggi più che mai, alla luce del continuo aumentare di malattie gravi tra i cittadini,  occorre un’evidente e doverosa inversione di tendenza che sia assolutamente tempestiva non solo nell’operazione di contrasto ma anche in quelle di prevenzione a tutela della salute della popolazione che non può attendere mesi, se non anni, per operazioni di dissotterramento dei rifiuti che nel frattempo producono danni irreversibili e possibili inquinamenti di falde acquifere che coinvolgono tutti indistintamente.  È fondamentale che i terreni che presentano delle criticità siano effettivamente oggetto di rapide bonifiche, altrimenti subentrerà la rassegnazione. Ci si abitua a tutto, anche ad avere rifiuti sotto i piedi o nei campi coltivati. E questo non possiamo permetterlo! Per tale motivo chiediamo subito che Regione ed Arpacal prevedano un piano di campionamenti ed analisi del territorio circostante per essere tempestivi nello scongiurare altri suoli gravemente contaminati!"

“Come Movimento Cinque Stelle - hanno concluso - ci batteremo per questo: impedire la realizzazione di qualunque impianto inquinante si voglia realizzare nell’area e chiedere alla Regione la programmazione di una campagna di monitoraggio estesa e continua da parte dell’Arpacal è quanto mai urgente per poter fornire chiare indicazioni sullo stato di inquinamento e fare emergere altre eventuali criticità per porvi rimedio immediatamente... Per il futuro le indagini ambientali dovranno essere potenziate e impiegate su scala sempre maggiore, in modo da avviare le necessarie opere di bonifica e di recupero ambientale del nostro territorio” concludono i parlamentari calabresi".

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