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Reggio Calabria, scontro tra Falcomatà e il Partito democratico. Quelle nomine sono un rebus

«Insieme al resto della coalizione, lunedì sera decideremo insieme il futuro dell’amministrazione e come andare avanti». Lo afferma, in una nota, il Pd della Calabria con riferimento alla vicenda che sta riguardando il Comune di Reggio Calabria, dopo che ieri, in seguito alle condanne riportate nell’ambito del processo «Miramare», il sindaco Giuseppe Falcomatà e altri amministratori reggini sono stati sospesi dalle rispettive cariche. «Si è svolta oggi - riferisce il Pd calabrese - la riunione del gruppo consiliare del Pd al Comune di Reggio Calabria, alla presenza del capogruppo in Consiglio regionale Nicola Irto, del commissario regionale Stefano Graziano, di Giuseppe Falcomatà e dell’onorevole Francesco Boccia, responsabile Enti Locali della segreteria nazionale, in un clima tranquillo e costruttivo».

Nel rispetto del lavoro della magistratura e della legalità, il Pd della Calabria - prosegue la nota - esprime la sua vicinanza politica all’amministrazione comunale di Reggio Calabria, certi che il percorso giudiziario permetterà al sindaco Falcomatà, al capogruppo Giuseppe Marino e ai suoi assessori di chiarire la loro posizione penale, dentro la quale non si può entrare prima di leggere le motivazioni della sentenza. Il Parlamento sta affrontando le proposte per il superamento di alcune fattispecie di reato inerenti l’abuso d’ufficio, che anche il Pd ritiene penalizzino gli amministratori ed il loro senso di responsabilità». La nota evidenzia infine che «nell’immediatezza serve dare certezze alla città di Reggio Calabria che da poco era tornata alle urne, affidando al sindaco Falcomatà l’incarico e la responsabilità di guidare l’amministrazione comunale. Insieme al resto della coalizione - conclude il Pd della Calabria - lunedì sera decideremo insieme il futuro dell’amministrazione e come andare avanti».

Ma al di là della nota c'è grande tensione tra Falcomatà e il suo partito: il Partito democratico ha chiesto conto a Falcomatà delle ragioni per le quali siano stati nominati come vicesindaci due esponente entrambi non appartenenti al partito di maggioranza della coalizione, e cioè Italia Viva al Comune (con Brunetti) e Azione alla Metrocity (con Versace). Siamo alla resa dei conti. La rottura potrebbe portare alla fine anticipata dell’esperienza di Falcomatà e della sua squadra?

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