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Autonomia differenzia, la Lega Calabria ribatte a muso duro contro Falcomatà: "La sua un'opinione fuori di senno"

«Se fosse fascismo, bisognerebbe sottolineare che è un fascismo introdotto nel 2001 dal centrosinistra che, a maggioranza, ha riformato il Titolo V inserendo nella Costituzione l’autonomia differenziata. È un dettaglio che spesso i grilli parlanti della sinistra omettono, nell’illusione, nonostante le tante batoste elettorali, di poter continuare a prendere in giro gli italiani». E’ quanto affermano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali della Lega della Calabria, Giuseppe Gelardi, Filippo Mancuso, Giuseppe Mattiani, Pietro Molinaro e Pietro Raso, replicano al sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà sull'autonomia differenziata. «Quella del sindaco Falcomatà - proseguono - è un’opinione fuor di senno. Priva di fondamento logico, ancorché politico. È infatti da decenni che in Italia i divari di sviluppo, di genere e generazionali, non garantiscono i diritti dei cittadini del Sud, ma non ci pare che Falcomatà e compagni abbiamo mai protestato. L’iniziativa della Lega non intende affamare il Sud, già affamato dalle dissennate politiche economiche dei governi nazionali e regionali della sinistra, ma dare corso a una riforma da cui ci attendiamo il superamento dell’Italia a due velocità. Una riforma che include il superamento dell’iniquo concetto della spesa storica, l’applicazione e il finanziamento dei Lep e la garanzia che ai cittadini, ovunque risiedano, siano garantiti gli stessi diritti, servizi e opportunità». «Che tutto ciò deluda Falcomatà e tutti quelli che tutelano lo status quo, perché il cambiamento mette in discussione il loro operato, richiedendo responsabilità nella gestione della spesa pubblica e obbligandoli a rendere conto ai cittadini - concludono i consiglieri calabresi della Lega - è la dimostrazione che la riforma in Parlamento è un’occasione storica che il Paese e il Sud attendono da troppo tempo».

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