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Fondi di coesione, così non va. La Metro City di Reggio studia il ricorso al Tar

Dopo la firma in pompa magna a Gioia Tauro. Il sindaco Falcomatà: «Ho dato mandato all’Ufficio legale di verificare la possibilità di adire le vie legali perché siamo stati estromessi»

Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il coordinatore delle Città metropolitane, Dario Nardella, a nome dei sindaci delle 14 Città metropolitane riuniti a Roma, hanno inviato una lettera al ministro Raffaele Fitto per sollecitare il coinvolgimento delle città metropolitane nella definizione degli accordi per la coesione che vengono sottoscritti in queste settimane con le Regioni.
Tra le Città Metropolitane “bypassate” dall’accordo siglato tra Governo e Regione c’è anche Reggio Calabria e questo non è stato ancora metabolizzato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, il quale, dopo l’incontro romano, minaccia di andare anche oltre la lettera dell’Anci e di adire le vie legali che portano davanti ai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale per bloccare l’accordo firmato a Gioia Tauro dalla premier Meloni e dal governatore Occhiuto. «Alla firma dell’accordo di Gioia Tauro – afferma Falcomatà – la Città Metropolitana è stata invitata come semplice spettatrice e non come attrice così come previsto dalla Legge. Per questo motivo ho dato mandato all’Ufficio legale di Palazzo Alvaro di studiare bene la materia e, se ci sono i presupposti, presentare ricorso al Tar per fermare gli effetti dell’accordo di coesione. Non accettiamo di essere stati tagliati fuori da processi decisionali così importanti per il futuro del nostro territorio».

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