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Reggio, Lamberti rompe gli indugi: «Ho già sei liste». L’imprenditore punta a fare il sindaco

«Ho già sei liste pronte». Eduardo Lamberti-Castronuovo non parla mai a caso, se dà fiato alle corde vocali mira sempre a un obiettivo. E questa volta punta dritto a Palazzo San Giorgio, consapevole che ha buone possibilità di conquistare la poltrona di sindaco. «Lo so bene che mancano circa due anni alle elezioni comunali ma credo – osserva l’imprenditore con il pallino della politica – che non sia mai troppo presto per organizzarsi e giocare da protagonista la sfida del prossimo appuntamento elettorale». Non a caso ha aperto anche una segreteria politica per “ascoltare” la città e i suoi bisogni e, propriò lì, venerdì prossimo, presenterà il suo progetto politico alla città.  «La cosa peggiore dell’attuale amministrazione comunale è di avere spento l’entusiasmo in città – afferma Lamberti Castronuovo –. Bisogna invertire la rotta e ripartire dalle nostre energie migliori che sono i nostri giovani. Oggi un ragazzo reggino a 17 anni pensa già ad andare fuori e una volta che va fuori è difficile che rientri. Noi abbiamo il compito di rendere di nuovo Reggio attrattiva per i suoi giovani, altrimenti tutti abbiamo già perso».

Per invertire la rotta lei cosa farebbe?

«Una cosa semplice rivoluzionaria al tempo stesso».

Cosa?

«Bisogna rimettere il bene della città al centro di ogni attività. Bisogna pensare a come servire la città e non a servirsi della città. Basterebbe solo questo per ridare slancio e nuova speranza ai reggini».

A quale schieramento politico guarda?

«A nessuno. Mi pare solare che in questo periodo i partiti abbiano fallito nel loro compito. E poi basta pensare alle ultime elezioni comunali con la Lega che ha imposto alla città il suo candidato. Nino Minicuci è una persona perbene ma era indigesto alla città e lo si sapeva anche prima del risultato elettorale e tuttavia i partiti di centrodestra l’hanno accettato supinamente con il risultato che tutti hanno visto. Le decisioni assunte a Roma da chi non conosce la città sono state e saranno sempre dannose».

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