
«Sia i documenti presentati il 14 marzo che quelli presentati il 12 settembre non ci permettono di esprimere il giudizio che il ministero dell'Ambiente chiede alla città perché il progetto, che con insistenza viene spacciato come definitivo, continuiamo a ribadire, non assurge a tale livello. I problemi che c'erano, oggi li ritroviamo tali e quali, a volte anche aggravati».
Questo uno dei passaggi che il primo cittadino Giusy Caminiti ha cristallizzato, parlando di «poca chiarezza nelle risposte fornite», durante la sua lunga introduzione al punto riservato alle «osservazioni concernenti la documentazione presentata dalla Stretto di Messina nell’ambito delle richieste di integrazioni del Mase» che saranno depositate il giorno 13.
Un avvio di confronto di cui il capogruppo Marco Santoro e il consigliere Domenico De Marco, pur condividendo la necessità di guardare all’assoluta salvaguardia del territorio sebbene con visioni diverse per le sue prospettive di crescita, hanno stigmatizzato l’allarme sociale che secondo loro ha permeato le parole della sindaca, preoccupata del rischio incompiuta anche sulle opere di sistema.
Il dibattito, composito, ha registrato vari interventi: gli assessori Albino Rizzuto (sulla questione opere preliminari) e Ruggero Marra («opera inutile dannosa e irrealizzabile»), i consiglieri Rocco Bevacqua (per le faglie), Stefania Calderone, Franco Scicchitano (la procedura espropri dovrebbe avere «una moratoria sino alla redazione dell’esecutivo»), Pietro Idone (sull’impatto a Forte Beleno), Daniele Siclari («avere garanzie certe a tutela”», i capigruppo Enzo Calabrò («chiediamo serietà nell’approccio») e Marco Santoro (che ha letto un documento della minoranza sulla strategicità del Ponte).

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