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Reggio, il dono della vita più forte del Covid

Malgrado le difficoltà legate alla pandemia prelevato al Gom il midollo osseo di una donna destinato all’estero

Rossella Errigo, Lilla Russo, Antonio Rossetti, Giuseppe Console, Massimo Martino e Filippo Canale

La notizia è di quelle che vorremmo registrare sempre, ancor più in tempi di difficoltà e di isolamento come questi. Un prelievo di midollo osseo su una giovane donatrice calabrese viene destinato ad un paziente affetto da un grave tumore del sangue, seguito in un centro estero. La generosità va oltre la paura del Covid e arricchisce la donazione di cellule staminali nella nostra regione, aprendo alla vita ed alla speranza.
A rendere concreto questo percorso di solidarietà, il team del Centro trapianti cellule staminali e terapie cellulari (Ctmo) del Grande ospedale metropolitano, che ha effettuato il trapianto: il direttore Massimo Martino e i dottori Giuseppe Console e Filippo Canale, coadiuvati da Antonio Rossetti, Lilla Russo e Rossella Errigo e con il contributo del team anestesiologico coordinato dal dottore Domenico Falleti. «Il midollo osseo salva una vita, siamo molto onorati e orgogliosi di questa nostra donatrice che ha compiuto un gesto di altruismo tanto nobile e raro da parte di un giovane – afferma Massimo Martino, alla guida del Ctmo – peraltro, in un periodo contrassegnato dalla preoccupazione e dalle difficoltà organizzative correlate al coronavirus. I donatori sono la nostra forza; sono quelli che ci sostengono sempre con il loro altruismo a contribuire a salvare tante vite umane; un orgoglio per tutta la comunità ematologica e per il comprensorio calabrese. Questi gesti dimostrano quanto ognuno di noi possa fare per l’altro e trasmettere un esempio importante».

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Lo staff del Gom composto da

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