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Reggio, al Gom 6 trapianti in quattro giorni

Le competenti Unità operative attestano il livello d’eccellenza delle équipe chirurgiche

Gom di Reggio

Era il 1989 quando, in urgenza, l’equipe del dott. Pietro Cozzupoli effettuava – in collaborazione con il team del prof. Certosini di Roma – il primo trapianto di reni; da lì a qualche anno (1995), arrivava l’autorizzazione ministeriale che normalizzava la gestione. Ebbene, oggi altre date meritano di entrare nella storia sanitaria della nostra città. Sei trapianti renali, di cui due da donatore vivente con tecnica robotica che assicura una maggiore sicurezza e ripresa per il paziente, sono stati eseguiti in questi giorni al Grande ospedale metropolitano.
Mai, prima d’ora, l’asticella della generosità che contraddistingue la donazione degli organi, in un tempo così ristretto, aveva toccato tetti così alti traducendosi in nuove possibilità di vita.

Il valore della squadra

Si è “coagulato” intorno alla valenza dell’atto chirurgico che resta il perno del percorso. Lo straordinario risultato ottenuto è il frutto del grande impegno profuso dalle due equipe mediche dei reparti di Urologia e Chirurgia generale, dirette rispettivamente da Edoardo Sgrò e Salvatore Costarella, coadiuvati dagli anestesisti Tania Franco e Loredana Panzera, Maria Francesca Stagno e Selma Mammone, alla presenza di Lucrezia Furian del Centro trapianti dell’università di Padova, con cui il Grande Ospedale Metropolitano ha una convenzione, nonché autorità riconosciuta in ambito internazionale nel settore dei trapianti. Le equipe si sono trovate a lavorare in contemporanea, e con grande sinergia, all’attività di prelievo trapianto dell’organo.

L’organizzazione

La complessa attività di trapianto renale è stata gestita dal direttore del Centro trapianti, Pellegrino Mancini, e dal responsabile dell’Unità operativa semplice Trapianto renale, Francesco Cambareri, afferente all’Unione operativa complessa di Nefrologia e trapianti renali, diretta da Francesca Mallamaci, nonché dalla case manager Stefania Ficara. Infine, estremamente prezioso è stato anche il contributo dell’Unità operative semplice dipartimentali di Terapia intensiva post operatoria, diretta da Massimo Caracciolo, e dell’Unione operativa complessa di Terapia intensiva, diretta da Sebastiano Macheda.

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