«Donare con gioia e disinteresse acquista ancor più valore quando le offerte avvengono in contesti emotivi particolari, come la perdita di un proprio caro, l'assolvere ad una promessa o ad “un voto” fatto, in ringraziamento per una grazia ricevuta». È quanto scrive il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Francesco Oliva, nel decreto sulle donazioni e affissioni di targhette votive inviato ai presbiteri, diaconi, ai religiosi e a tutte le comunità che entrerà in vigore dal 29 giugno. «Come “popolo santo di Dio” in quel che facciamo e offriamo al Signore – sottolinea il presule – non possiamo adeguarci alla logica dell'apparire», superando con queste parole le polemiche scaturite nelle scorse settimane a seguito di un servizio apparso su un programma di una rete nazionale che ha riguardato la presenza di una “targhetta in memoria” posta in una chiesa a Platì.
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