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Tre antiche campane bronzee ritrovate e consegnate al museo diocesano di Reggio Calabria-Bova

Risalgono rispettivamente al '500, al '600 e all’800. Sono andate disperse a causa del terremoto che colpì le città dello Stretto nella notte del 28 dicembre del 1908. Stavano per essere fuse

Tre campane di bronzo, risalenti al '500, al '600 e all’800, sono state consegnate dai carabinieri del Comando provinciale e del N.O.E. a monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo metropolita della diocesi Reggio Calabria-Bova, a conclusione di una serie di controlli e di verifiche scientifiche. Le tre campane, come attestano le analisi effettuate, sono andate disperse a causa del terremoto che colpì le città di Reggio Calabria e Messina nella notte del 28 dicembre del 1908, quando morirono oltre ottantamila persone tra le due sponde dello Stretto.

La campana del '600 era stata individuata dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, mentre le altre due, risalenti al '500 e al 1800, sono state rinvenute a seguito di un’indagine dei carabinieri del N.O.E. provinciale in un’azienda della città, mentre stavano per essere fuse. I successivi accertamenti, affidati al Nucleo per la tutela del Patrimonio culturale, di stanza a Cosenza, in sinergia con i riscontri emersi dall’Archivio Diocesano di Reggio Calabria, hanno consentito di stabilire, senza alcun dubbio, che le campane erano quelle andate disperse nel sisma del 1908. I reperti saranno collocati nel museo diocesano intitolato all’ex arcivescovo, monsignor Aurelio Sorrentino, ubicato nel complesso architettonico dell’Arcivescovado.

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