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Reggio, il quadro della Patrona ha fatto ritorno all’Eremo

Ieri la tradizionale processione della Vara della Madonna della Consolazione portata a spalla dal Duomo fino al Santuario

Ha fatto ritorno all’Eremo, come da tradizione nell’ultima domenica di novembre, il Quadro della Madonna della Consolazione, Santa Patrona di Reggio Calabria. Dopo la consueta permanenza autunnale al Duomo, si è svolta ieri pomeriggio la processione di “risalita” attraverso le vie cittadine, con la Vara trasportata a spalla dai portatori fino al santuario che la ospiterà fino al 14 settembre 2024, quando l’Effigie compirà il percorso inverso.
A dare il via alla giornata è stata, in mattinata, la celebrazione in cattedrale presieduta dall’arcivescovo Fortunato Morrone, che ha rinnovato l’atto di affidamento alla Patrona. Dopo un altro momento di preghier, alle 15.30 via alla processione della Vara che ha fatto come sempre delle brevi soste dinnanzi a Palazzo Campanella, la “casa” dei calabresi sede del Consiglio regionale, ma anche all’altezza dei luoghi della sofferenza (gli Ospedali Riuniti, il Policlinico “Madonna della Consolazione”, la Casa di riposo comunale e l’Istituto ortopedico “Faggiana”) prima della ripida scalinata e dell’ingresso all’Eremo con l’accompagnamento dei tradizionali canti mariani. Qui il Quadro è stato riposizionato sulla grande pala dorata dell’altare, realizzata dall’artista Monteleone.
Novità di quest’anno, nel cortile del santuario sono state messe a dimora delle piante di ulivo, simbolo di pace e alleanza, grazie alle sinergia che ha visto l’Università Mediterranea, l’associazione studentesca Ares e l’associazione “Prim’Olio - Saperi e Sapori di Calabria” rispondere alla chiamata di padre Pietro, guardiano della Madonna della Consolazione. L’attività, coordinata dal dott. Rosario Franco, è stata possibile grazie alla donazione di piante di ulivo fatta dalla famiglia Fazari e posta in essere dalla buona volontà degli studenti di Ares, che si sono resi disponibili con le loro forze e competenze tecniche. Alla cerimonia di consegna erano presenti il rettore Giuseppe Zimbalatti, i rappresentanti di Ares con il presidente Mario Auddino, Antonio e Domenico Fazari di “Prim’Olio” e padre Pietro.

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