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Il messaggio dell’arcivescovo di Reggio: sia Pasqua di fiducia e speranza

Le parole del presule diventano un appello contro «la colpevole incapacità di noi calabresi di fare rete»

Si concludono oggi le celebrazioni della Pasqua. L’appuntamento principale è in programma alle 11, in Cattedrale, con la liturgia pontificale presieduta dall’arcivescovo Fortunato Morrone.
Due dei momenti più sentiti del Triduo pasquale sono stati la Messa in Coena Domini, durante la quale è stata fatta memoria dell'istituzione dell'Eucaristia e si è tenuto il rito della Lavanda dei piedi, e la Messa del Crisma alla presenza dei sacerdoti e i diaconi del Clero reggino, della Comunità del Seminario arcivescovile Pio XI e di una folta rappresentanza di religiosi, religiose e fedeli laici. Diversi gli spunti emersi nella riflessione dell'arcivescovo Fortunato. Nelle parole pronunciate durante l'omelia, il pastore della Chiesa reggina bovese e presidente della Conferenza episcopale calabra, non solo si è soffermato sul significato e l'importanza di questo momento, «così speciale», ma ha rinnovato l'invito all'impegno e alla responsabilità all'interno della missione salvifica che il Signore ha conferito alla Chiesa. Quindi, l'esortazione a concretizzare questa missione, preoccupato dagli attuali «tempi di guerra e orrori, di miseria e ostentata ricchezza, di mancanza di lavoro», ma anche dalla «colpevole incapacità di noi calabresi di fare rete, di cooperare mettendo in campo, con generosa dedizione, le energie migliori per dare fin d’ora fiducia ai nostri giovani e speranza alla nostra gente, alle nostre famiglie, ai tanti migranti nel corpo e nello spirito che cercano casa e affetti, dignità».

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