La Reggina è passata, dalla depressione iniziale in classifica, seguita fisiologicamente al cambio in panchina, all’illusione di una svolta concreta, incoraggiante, positiva contro il Catania e, infine, alla cocente delusione nel dopo-Rieti. D’accordo, nulla di compromesso, però non v’è alcun dubbio che si è interrotta una linea di continuità! Occasione persa! Delusione si riscontra nelle reazioni degli sportivi amaranto sul web.
Molte espressioni sono irripetibili, rabbiose, emotive; rispecchiano i sentimenti di una passione, nella contingenza, tradita. Amarezza traspare dall’intervento dello stesso presidente Luca Gallo quando chiede ufficialmente scusa ai tifosi con un “tweet” e «particolarmente ai 300 cuori amaranto presenti a Rieti. A loro – conclude – un sentito ringraziamento. Sono orgoglioso di voi: siete e sarete sempre i veri vincitori». In realtà, la Reggina ha compiuto un passo indietro, domenica pomeriggio. La vigilia era carica di aspettative, i tre punti sembravano a portata di mano, nonostante lo score di buon livello dei laziali nell’ultimo periodo.
Lo stesso Massimo Drago in un’intervista a Gazzetta del Sud, al Sant’Agata, aveva parlato della «partita più difficile del campionato» per la propria squadra, con tanto di motivazioni più o meno plausibili, pertinenti, accettabili. La Reggina, tuttavia, ha un progetto ambizioso, sicché non ci pare che i suoi interpreti sul rettangolo erboso lo stiano rispecchiando appieno, pur con tutte le attenuanti che vogliamo tirare ballo: cambio a gennaio, amalgama fra vecchi e nuovi, esigenza di conoscersi e d’integrarsi, reperimento del modulo e dello schieramento standard in chiave playoff, ripristino atletico. Ora si torna al punto di partenza. Sfruttando il fattore campo, per la Leonzio non ci dovrebbe essere… scampo.
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