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Cosenza-Reggina, il derby calabrese è un testacoda da non sbagliare. L'incasso per le vittime di Cutro

Il Cosenza ha reso noto che "l'incasso della gara di questa sera con la Reggina sarà devoluto in favore dei minori superstiti della tragedia di Steccato di Cutro".

Qui Reggio

Una sfida testacoda. Da una parte la Reggina appena rialzatasi contro il Modena dopo quattro sconfitte consecutive. Dall’altra un Cosenza desolatamente ultimo in classifica, con lo strappo tra i tifosi e la proprietà Guarascio e reduce dalla sonante sconfitta di Como. Un derby di Calabria che giunge in un momento molto importante per le due squadre. Vietato sbagliare per entrambe che inseguono obiettivi opposti: i rossoblù sognano un’altra impresa-salvezza, gli amaranto puntano a un piazzamento playoff che sarebbe un risultato strepitoso al primo anno di gestione Saladini.
La Reggina è pronta ad affrontare il trentanovesimo derby cadetto al “San Vito-Marulla”, tonificata anche dai tre punti conquistati in casa contro gli emiliani di Tesser. Parola di Pippo Inzaghi. Vero, quando si torna al successo spezzando una deprimente serie negativa, si può decisamente cambiare rotta. Ne è convinto l’allenatore amaranto, che ieri non ha tenuto la consueta conferenza stampa ed ha anzi affidato il proprio pensiero ad una dichiarazione “on-line” sul sito del club.
«Cos’è cambiato rispetto alle ultime settimane?» chiede Inzaghi, il quale così risponde: «Dal punto di vista del gioco e della volontà nulla, nel senso che le prestazioni ci sono sempre state. Ci serviva solo una scintilla; quell’episodio, cioè, che nelle precedenti partite per tanti fattori era mancato proprio nei momenti decisivi». Tradotto: eravamo convinti di vivere un fase un po’ delicata, pur senza mai sentirci in crisi.
Una nuova Reggina, dunque, una Reggina restituita allo smalto della prima parte della stagione? Il test, nel derby calabrese odierno in riva al Crati. Qui il clima non è dei migliori, specie per gli ospiti, votati a impattare con il desiderio di riscatto dei silani, ultimi in classifica.
La Reggina, però, sono sempre parole del mister piacentino, non guarda alla posizione dell’avversario, «non lo abbiamo mai fatto. Abbiano una filosofia e un’identità ben delineate. L’obiettivo è di farle emergere. Indipendentemente che si giochi contro l’ultima o contro la prima».
Il match è molto sentito nell’ambiente del tifo. Il pensiero di Pippo Inzaghi risale alla sfida dell’andata vinta dalla Reggina per 3-0 «regalando una grande gioia alla nostra gente con una prestazione perfetta». Gara innestata in calendario nei tre impegni previsti in sette giorni.
«È evidente però – aggiunge SuperPippo – che non possiamo cullarci su questo. Nelle due ultime prove casalinghe il Cosenza ha battuto il Parma e ha pareggiato con il Sudtirol per cui è chiaro che ci saranno insidie, come è chiaro che noi puntiamo a fare bene. Certi appuntamenti si caricano da soli. Non mi stancherò mai di ripeterlo: alleno un gruppo di uomini veri».
Inzaghi, dati gli impegni ravvicinati, deve fare di conto con gli indisponibili: Ricci, Gagliolo, Di Chiara. Camporese si unirà alla squadra, ma il suo impiego è da valutare dovendo smaltire del tutto l’infortunio.
Chiosa il tecnico: «Deciderò all’ultimo momento. Certo, meriterebbero tutti di giocare dal primo minuto». Un vero e proprio attestato di stima il suo. Da ripagare in campo.

Qui Cosenza

La cinquina di Como ancora nella testa e il derby nel mirino. Il Cosenza di William Viali ci riprova in un “Marulla” che non offrirà la stessa cornice di pubblico delle altre volte perché il tifo silano ha ormai preso una decisione netta ed in aperta rottura con la proprietà. I rossoblù si sono installati sul fondo della classifica da due mesi e, per quanto il ritmo di chi li precede non sia forsennato, non sono mai stati capaci di cambiare l’inerzia di una stagione che via via sta assumendo i soliti contorni cupi.
Le speranze per il match di questa sera sono affidate ad uno scatto d’orgoglio volto a cancellare la brutta prova del “Sinigaglia”, in cui tutto è girato storto e i silani ci hanno messo molto del loro. Dopo una débacle come quella lombarda è naturale aspettarsi un sussulto per sbattere il pugno sul tavolo e dire al campionato: «Per la salvezza ci siamo pure noi». Il confronto di questa sera chiarirà se si può ancora confidare sul gruppo rossoblù oppure se l’encefalogramma del paziente è piatto. Il Cosenza non ha più la possibilità di pensare alla classifica e ai valori in campo per cui non esistono alibi: Rigione e compagni dovranno scendere sul terreno di gioco con il coltello tra i denti per strappare i risultati di cui hanno bisogno per mascherare i limiti emersi fino a questo momento. Il riscatto deve essere immediato oppure rischia di essere tardivo.
Per Viali si tratta di un’altra partita che può restituire un verdetto amaro sulla sua prima esperienza da allenatore in serie B ma di questo ha già detto di non preoccuparsi. Però ha bisogno del supporto del suo gruppo per non vivere altre ore in sospeso.
Il ritiro anticipato ha offerto la possibilità di raccogliere idee, pensieri e sentimenti. E saranno i novanta e passa minuti con la Reggina a stabilire se si è trattato di un esercizio utile o meno.
Nodo formazione. In una gara da dentro o fuori e poche ore dopo un passo falso pesante la rivoluzione è sempre nell’aria. Motivo per cui le scelte presentate da Viali al fischio d’inizio potrebbero sorprendere. Il tecnico lombardo per prima cosa dovrà sciogliere il nodo Aldo Florenzi. Il centrocampista sardo è la luce dei silani ma in questa stagione ha già saltato parecchie gare a causa dei problemi al ginocchio. Il classe 2002, tuttavia, potrebbe trovare un posto nello schieramento iniziale. Con lui dovrebbero esserci Voca e Brescianini. I dubbi sono maggiori in difesa e a centrocampo. La tenuta difensiva non è stato il punto forte del piano di sabato scorso. Rispoli contende il posto a Venturi. Meroni potrebbe essere il terzo incomodo, mettendo pressione su Rigione e Vaisanen.
Viali dovrà assumere decisioni importanti pure in attacco. Marras in linea di massima è l’inamovibile ma l’ex Bari non aveva mai giocato in stagione fino al suo arrivo a Cosenza e questo potrebbe comportare delle riflessioni dell’allenatore silano. Cortinovis e D’Urso sembrano in odore di contendersi un posto alle spalle di Nasti. Out Finotto. Dall’elenco dei 26 convocati, resteranno fuori altri due. Dovrebbe toccare a Lai (o Salihamidzic) e Prestianni.

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